Avola, voto di scambio con la mafia: archiviato il 'caso Giamblanco'
Dopo un'accurata indagine da parte della Procura Distrettuale Antimafia di Catania, il Gip dello stesso Tribunale ha decretato l'archiviazione del reato di voto di scambio politico mafioso, contestato a Francesco. Giamblanco, 35 anni, di Avola, difeso dall' avvocato Nino Campisi. Questi fatti. Nell'aprile del 2018 Giamblanco veniva arrestato per aver, a dire degli inquirenti, in occasione delle elezioni regionali del 2017, procurato voti in cambio di altre utilità nei confronti di un candidato all'Ars. Dopo scrupolose indagini difensive svolte dall' avvocato. Campisi, in cui si accertava la mancanza di qualsiasi rapporto politico e non con il candidato in questione, la circostanza che sia il Giamblanco , sia i suoi familiari non fossero andati a votare il giorno dell'elezioni e che tutti i dialoghi captati avevano ad oggetto questioni attinenti allo sport allora praticato assieme ai suoi amici, cioè il ciclismo. iIl Tribunale del Riesame di Catania scarcerò Giamblanco, rimettendo quest'ultimo in piena libertà per mancanza dei gravi indizi di copevolezza. Dopo anni di indagine La Procura di Catania ha avanzato richiesta di Archiviazione, avallata dal GIP di Catania, che vede oggi prosciolto Giamblanco dal reato di voto di scambio politico-mafioso ex art. 416 ter. "Nessuna condotta illecita può essere contestata a Giamblanco - afferma l'avvocato Campisi - men che meno reati associativi, quest'ultimo è e rimane persona incensurata, che non può essere dipinta per ciò che non è." Dopo questo calvario, Giamblanco avanzerà, per mezzo del proprio avvocato, richiesta di risarcimento per tutti i danni subiti e causati da una carcerazione ingiusta.