Palermo, sciopero al Giornale di Sicilia per i nuovi tagli
La redazione del Giornale di Sicilia di Palermo, ha proclamato per oggi un giorno di sciopero, il quotidiano domani non sarà in edicola. La decisione è stata presa contro il piano dell'azienda che chiede "riduzioni di stipendio e tagli alla produzione", secondo una nota del cdr. "L'editore torna a usare l'accetta nonostante nei venti mesi appena trascorsi la redazione, con senso di responsabilità, abbia accolto pesanti sforbiciate di retribuzione e di organico (13 giornalisti in meno) per consentire di ammortizzare glie ffetti della crisi - scrive il comitato di redazione - Ma l'azienda in queste settimane ha ricominciato a chiedere nuovi sacrifici, impossibili da sostenere perché impoverirebbero clamorosamente il giornale e imporrebbero riduzioni di stipendio enormi proprio nel momento in cui l'inflazione sta erodendo la ricchezza delle famiglie". "La redazione ha affidato al sindacato 10 giorni disciopero.
La Figec al fianco dei giornalisti contro taglio di organico e soppressione dell’edizione del lunedì
"L’editore dello storico quotidiano Giornale di Sicilia ha intenzione di ridurre ulteriormente la presenza dei giornalisti in organico ed eliminare l’edizione del lunedì. Una decisione che colpisce al cuore un pezzo di storia dell’informazione in Sicilia, mettendo a rischio la sopravvivenza di un organo d’informazione fondato nel 1860". Lo affermano i consiglieri nazionali siciliani della Figec Cisal esprimendo solidarietà ai giornalisti del Giornale di Sicilia che hanno affidato al Cdr un pacchetto di dieci giorni di sciopero, dei quali il primo è scattato subito e impedirà l’uscita del giornale che domani non sarà in edicola.
I consiglieri siciliani della Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione "comprendono l’esasperazione dei colleghi che in questi ultimi anni, con grandi sacrifici personali ed economici, hanno fatto vivere il giornale assicurandone l’uscita nelle edicole tutti i giorni: impresa – sottolinea la Figec – non sempre facile visto il progressivo assottigliarsi dell’organico. Adesso la ricetta proposta è sempre la stessa: ancora tagli, di organico o dell’edizione del lunedì, eventualità che inciderebbe profondamente sulle retribuzioni dei redattori".
"E dispiace molto – sottolinea la Figec Cisal – la replica al Cdr da parte dell’editore che liquida le rivendicazioni dei dipendenti riconducendo tutto alla dinamiche di una qualsiasi azienda che, come tale, deve rispondere a una esigenza di equilibrio economico-finanziario".
"È vero, – osserva la Figec Cisal – ma un giornale è anche un prodotto speciale, svolge una sua funzione sociale, parla alla gente che ne misura ogni giorno la credibilità, grazie all’impegno dei suoi giornalisti di cui occorre valorizzare professionalità ed esperienza tenendo fede all’impegno che la confluenza in un unico gruppo editoriale non sarebbe andata a scapito della salvaguardia dei livelli occupazionali. Siamo convinti che, dopo tanti sacrifici, possa essere trovata di comune accordo tra editori e redazione, una soluzione alternativa che non penalizzi ulteriormente i giornalisti, ansiosi di vedere finalmente presentare in piano di rilancio che allontani le nubi oscure sul futuro".