Cybersicurezza: quali rischi corre oggi il gaming?
Il mercato del gaming in Italia continua a crescere in modo sostenuto, con un aumento costante del numero di videogiocatori e del giro d’affari. Secondo il rapporto 2021 di IDEA (Italian Interactive Digital Entertainment Association), lo scorso anno il settore dei videogiochi ha generato un valore di 2 miliardi e 243 milioni di euro, in aumento del 2,9% dopo un 2020 da record (+21,9% rispetto al 2019).
Nel complesso, nel nostro Paese ci sono 15,5 milioni di videogiocatori, ossia il 35% della popolazione italiana, con un coinvolgimento che è arrivato in media a 8,7 ore a settimana. Tuttavia, con il successo del gaming in Italia sono aumentati anche i rischi informatici, con l’industria dei videogiochi che è stata presa di mira dagli hacker negli ultimi anni.
I motivi di questo fenomeno sono diversi: dal furto di asset virtuali per rivenderli sul mercato digitale illegale alla sottrazione dei videogiochi attraverso le piattaforme di settore e al furto dei dati sensibili dei videogiocatori.
I furti di identità e le frodi bancarie nell’ambito gaming, infatti, sono in aumento tra i gamers, un trend che rispecchia il crescente ricorso ai pagamenti online da parte dei videogiocatori per acquistare crediti, abbonamenti e funzionalità di gioco.
Come proteggersi dagli attacchi hacker nel gaming
Per videogiocare in modo sicuro è necessario adottare alcuni accorgimenti, riducendo i rischi informatici e la possibilità che un hacker sfrutti le vulnerabilità di piattaforme, dispositivi e software per sottrarre dati, informazioni e videogiochi. Una soluzione efficace è l’utilizzo di una connessione VPN, ovvero una rete virtuale privata che evita le limitazioni di banda, permette di organizzare reti LAN sicure con altri videogiocatori e soprattutto garantisce una protezione di alto livello contro malware e attacchi DDoS.
Allo stesso tempo, con una VPN è possibile tutelarsi contro i domini Internet dannosi, ossia quelle pagine web fraudolente o compromesse la cui apertura può causare un attacco informatico (come un tentativo di phishing o il download inconsapevole di un malware).
Secondo un report di Akamai, nei primi sei mesi del 2022 sono stati rilevati 79 milioni di domini dannosi, ovvero circa 13 milioni al mese, un trend in crescita che richiede la massima attenzione nella navigazione Internet durante le sessioni di gioco o il collegamento alle piattaforme web di videogioco.
Un andamento simile interessa anche gli attacchi DDoS (Distributed Denial of Service), sempre più comuni nell’ambito del cybercrimine. Recentemente, è stato sventato il più grande attacco DDoS in Europa mai tentato: un vasto movimento orizzontale che ha preso di mira gli indirizzi IP di alcune aziende europee. Anche nel gaming gli attacchi DDoS sono in costante aumento, colpendo soprattutto le piattaforme cloud, i provider di hosting e gli stessi videogiocatori e lanciando attacchi con l’obiettivo di bloccare le risorse di rete ed estorcere denaro.
Per tutelarsi da questi pericoli, specialmente nei videogiochi multiplayer e competitivi, oltre all’uso di una VPN è importante installare sempre degli antivirus efficaci in tutti i dispositivi collegati a Internet usati per il gaming, imparare a riconoscere i segnali di un attacco phishing o DDoS e attivare in tutte le piattaforme l’autentificazione a due fattori.
Inoltre, è opportuno prestare la massima attenzione alle piattaforme che propongono offerte o download pirata, in quanto potrebbero nascondere un rischio informatico, ma anche scaricare le app di gioco soltanto da store ufficiali.
Come riconoscere un attacco DDoS nel gaming
Al giorno d’oggi, una delle principali minacce per i videogiocatori sono gli attacchi DDoS. Questi interventi malevoli sono realizzati principalmente per chiedere un riscatto in denaro alle vittime ma sono sempre più utilizzati anche per danneggiare le community di gamers, colpire i distributori e provider di servizi legati al gaming e ottenere un vantaggio nelle partite di gaming competitivo, oppure per vendicarsi di un gamer rivale bloccando o rallentando la sua connessione di rete.
Gli attacchi DDoS possono essere scagliati con varie modalità, ma quella più utilizzata consiste nella creazione di una botnet attraverso una rete di dispositivi infettati con un malware. In pratica, i cybercriminali compromettono migliaia di device con un programma malevolo, dopodiché prendono il controllo dei dispositivi e li usano per saturare un servizio web bloccandone l’accesso agli utenti. Questo processo sfrutta le vulnerabilità delle caselle e-mail, degli account social e delle applicazioni di messaggistica.
Riconoscere un attacco DDoS non è semplice per un videogiocatore, ma è possibile tutelarsi proteggendo i dispositivi utilizzati per il gaming dai malware, al fine di evitare che i propri device vengano usati per la botnet. Bisogna dunque difendere gli apparecchi di gioco con antivirus di qualità, eseguire scansioni periodiche dei dispositivi per individuare eventuali anomalie, ma anche creare password sicure e complesse, in quanto la maggior parte delle botnet sfrutta proprio le password deboli per sopravvivere.
Inoltre, è fondamentale proteggere le connessioni ricorrendo a una VPN per nascondere l’indirizzo IP e utilizzare funzionalità specifiche che consentano di bloccare malware, siti web pericolosi e tracker.