Regionali, il "ciclone" Abbate spazza la concorrenza e porta in dote alla DC 12.500 voti
Un volto nuovo dalla provincia di Ragusa per l’Assemblea regionale siciliana: è quello dell’ex sindaco di Modica, Ignazio Abbate, che ha surclassato colui che alla vigilia avrebbe dovuto contendergli il seggio, vale a dire Orazio Ragusa che tentava la scalata al Parlamento siciliano per la quinta volta, fermatosi a 3.300 voti. Trascinato dalla percentuale della lista e dall’effetto De Luca, è stato, invece, l’ispicese Paolo Monaca – Sud chiama Nord – a dare vita ad un testa a testa fino a quando non sono state scrutinate le ultime sette sezioni di Modica che hanno fornito il verdetto inequivocabile, anche in termini di percentuale, a favore di Abbate che ha incassato 12.500 voti di preferenza contro i 1.800 di Monaca.
L’ex sindaco è risultato il più votato in provincia di Ragusa ed ha contribuito in maniera determinante al raggiungimento del quorum del 5% per la lista della Democrazia Cristiana. Abbate è andato, così, a fare compagnia all’Ars a Giorgio Assenza (Fratelli d’Italia, 6.266 voti); Nello Dipasquale (PD, 7.139 voti); Stefania Campo (M5S, 3.723 preferenze). Abbate ha anche interrotto, per Modica, un “digiuno” di rappresentanti parlamentari a Palermo di dieci anni: un periodo durante il quale la città è stata spesso “dimenticata” dai politici iblei.
Con il successo ottenuto e, soprattutto, con i numeri portati in dote alla Democrazia Cristiana, Abbate potrebbe aspirare anche ad un posto nella giunta di centrodestra guidata da Renato Schifani. Questo, comunque, è un altro capitolo di quella nuova storia che l’ex sindaco di Modica ha cominciato a scrivere affrontando l’avventura palermitana.
“Avrei potuto scegliere la via più breve, forse la più comoda, per arrivare a Palermo. Ma questo non è mai stato nelle mie corde – ha dichiarato Abbate subito dopo l’elezione – ma ho preferito scegliere un progetto nuovo che partisse dal basso per diventare un punto di riferimento della politica regionale. Mi hanno preso per pazzo, per irresponsabile…hanno provato a distruggermi psicologicamente e politicamente….ma non ho mai pensato di non farcela perchè sapevo che avrei avuto accanto la gente, i cittadini che non hanno mai mancato di farmi sentire la loro vicinanza ed il loro appoggio…. Oggi questa vittoria la dedico a loro, a tutta la mia squadra e alla mia famiglia….a mia moglie, a mio figlio, a mia mamma. E naturalmente al mio papà che mi guarda da lassù e che sarebbe stato il primo ad abbracciarmi”.