Sale giochi e scommesse, confiscati a Palermo beni per 300 mila euro
Beni del valore di 300 mila euro sono stati confiscati dalla Polizia di Palermo perchè riconducibili a Gerardo Antonio Orvieto Guagliardo, 40 anni, originario di Partinico. Si tratta di 12 rapporti finanziari tra cui conti correnti, polizze vita e fondi di investimento e di una autovettura BMW X6. Con lo stesso provvedimento di confisca emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo è stata, inoltre, applicata la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per due anni.
L'uomo - ritenuto dagli investigatori - soggetto caratterizzato da una pericolosità sociale "qualificata" è stato coinvolto nelle indagini della Squadra Mobile di Palermo relative all'operazione di polizia denominata "Game over" che ha confermato l'esistenza di una forte e indissolubile compenetrazione tra l'attività dell'organizzazione mafiosa Cosa Nostra e la gestione e distribuzione sul territorio delle sale gioco e scommesse in seno alle quali, quotidianamente, si muove una mole di denaro, spesso sottratta a qualunque forma di controllo legale e fiscale, che rappresenta una delle più cospicue fonti di reddito degli ultimi anni per la stessa associazione criminale. Nel febbraio del 2018, Orvieto è stato arrestato per avere fatto parte dell'associazione per delinquere di tipo mafioso, denominata "cosa nostra", in particolare di una articolazione della famiglia mafiosa di Partinico, che, avvalendosi della forza d'intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento ed omertà che ne deriva, operava il controllo territoriale e delle attività imprenditoriali attive nel settore dei giochi e scommesse a distanza, ponendosi come gruppo antagonista a quello facente capo a Benedetto Bacchi, acquisendo in modo diretto ed indiretto il controllo e la gestione delle attività economiche del citato settore di mercato, conseguendo profitti e vantaggi ingiusti per sé e per altri, anche attraverso il riciclaggio, il reimpiego e l'intestazione fittizia dei proventi di altre attività delittuose.
Orvieto, in qualità di responsabile provinciale del circuito di scommesse "Leaderbet", ha operato in maniera funzionale agli interessi dell'organizzazione mafiosa, grazie alla imposizione dei brand commerciali allo stesso riconducibile, garantita sul territorio palermitano da esponenti di "cosa nostra" a fronte di un corrispettivo in percentuale dei profitti tratti dall'illecita attività operata nel settore delle scommesse, versato nelle casse dell'organizzazione mafiosa, fornendo così un contributo apprezzabile e concreto, sul piano causale, all'esistenza e al rafforzamento dell'associazione "cosa nostra" e quindi alla realizzazione dei fini da essa perseguiti.
Nel novembre del 2019 Orvieto è stato condannato in primo grado alla pena di anni otto e mesi otto di reclusione. La Corte di Appello di Palermo con sentenza del luglio del 2021, lo ha poi assolto dal reato di intestazione fittizia (riducendo, per l'effetto, la pena ad anni otto e mesi uno di reclusione), confermando nel resto la sentenza.
Successivamente al suo arresto, sono stati svolti accertamenti patrimoniali nei confronti del predetto e del suo nucleo familiare che hanno permesso di evidenziare una notevole sproporzione economica tra i redditi leciti dichiarati, ben inferiori alle ordinarie spese di mantenimento e gli investimenti patrimoniali effettuati, a conferma dell'evidente impiego di risorse finanziarie di illecita provenienza derivanti dalla attività imprenditoriale dello stesso, favorita dalla vicinanza a Cosa Nostra.