Gli ultimi numeri ufficiali sul gioco in Italia
L’Italia è un Paese in cui il gioco è praticamente all’ordine del giorno. Ad oggi si stima che lo Stivale sia tra le nazioni europee con la più grande mole di gioco annuale. Di certo l’Italia vanta una buona tradizione per quanto riguarda le attività ludiche, ma è stata principalmente l’esplosione di internet a favorire l’incremento dei dati sul gioco, divenuto più accessibile rispetto al passato. Gli ultimi numeri sul gioco parlano quindi dell’ennesima impennata dei dati.
Il gioco in Italia: dati
I giochi da sala sono entrati ormai nell’immaginario collettivo e anche chi non vi ha mai approcciato sa più o meno come funziona una roulette o come si compone la combinazione di carte utile per conseguire un poker. In soli 12 mesi il fatturato totale del settore in Italia può essere superiore al miliardo di Euro. Di conseguenza, va da sé che in appena 30 giorni è possibile generare un indotto di 100 milioni. Molti di questi introiti derivano proprio dal poker, che curiosamente ha visto aumentare in maniera sensibile l’utenza negli ultimi tempi. L’anno scorso la spesa è raddoppiata. I giochi di carte si caratterizzano per la presenza di più versioni oltre a quella tradizionale, senza contare la dimensione professionistica che coinvolge il poker e il blackjack da diversi anni a questa parte. Paradossalmente, i dati relativi a questi giochi continuano ad essere importanti nonostante la presenza di migliaia di giocatori esperti sul web abbia scoraggiato nel tempo chi voleva cimentarsi sul tavolo verde virtuale per puro diletto. In ogni caso, non manca ancora oggi qualche caso di truffa ai danni dei giocatori di poker. Per un motivo o per l’altro, i media hanno sempre di che parlare quando ci sono in ballo questi giochi di carte.
L’importanza delle slot nel gioco
Quando si pensa al gioco, una delle prime immagine che viene in mente è quella del cabinato da bar. Le slot machine godono di un’utenza stabile e rappresentano linfa vitale per il circuito dei giochi, anche perché vengono rimpiazzate di continuo e riescono a proporre quasi sempre un palinsesto a prima vista innovativo. A garantire i maggiori introiti per il gioco d’azzardo in Italia sono proprio le slot per le quali c’è chi spende anche 4.000 Euro in un anno, per un totale complessivo di oltre 30 milioni. Basta consultare un elenco di slot gratis da bar per rendersi conto di quanto possa essere variegata l’offerta contenutistica, anche quando non è a scopo di lucro. I frequenti aggiornamenti portano anche le slot più conosciute a risultare innovative nel tempo.
Gioco d’azzardo in Italia: statistiche
I giochi ad estrazione, invece, attirano già molto di meno e nel 2021 hanno conosciuto un netto calo. Per quel che concerne le classiche scommesse si parla di una spesa di 50-60 milioni di Euro annui, che è destinata però a moltiplicarsi in occasione di kermesse e manifestazioni di respiro internazionale, come accaduto nel 2021 con gli Europei di calcio e le Olimpiadi. In Italia si gioca prevalentemente nelle regioni settentrionali, in cui la spesa media è di 2.000 Euro all’anno. Alla fin fine non si tratta di una statistica straordinaria, dal momento in cui le scommesse sportive rappresentano una delle categorie più datate in relazione al gioco.
Storia del gioco d’azzardo in Italia
La storia del gioco d’azzardo in Italia ha preso inevitabilmente in prestito molte delle tendenze che si sono sviluppate nel resto d’Europa e del mondo. Ne è una prova il bingo, inventato nel 1929 e giunto da noi solo 70 anni più tardi, per poi conoscere una crisi e una riduzione delle licenze per l’apertura delle sale, proprio negli ultimi tempi. Il gioco online ha attecchito chiaramente anche nello Stivale, dove comunque reggono ancora botta alcune lotterie “made in Italy”. Più nel dettaglio l’Italia ha vissuto una fase di deregolamentazione del gioco d’azzardo a partire da inizio anni ‘90, precisamente nel 1992, quando lo Stato ha deciso di incentivare il settore per provare ad aumentare le entrate fiscali, in un momento di difficoltà economiche. Una crescita costante, andata avanti con l’importazione del bingo: a novembre 2001, a Treviso, fu aperta la prima sala italiana dedicata al gioco simile alla tombola, seguendo un particolare piano di sviluppo elaborato da AAMS. Oggi si può giocare in circa 250 sale bingo. Nel 2006 con l’approvazione della legge Bersani-Visco si fece spazio all’ingresso in Italia di operatori stranieri, mentre nel 2011, con il varo del decreto di Ferragosto, venne dato avvio alla liberalizzazione del gioco online. Per quanto riguarda la nascita delle sale da gioco italiane, va ricordato come il primo esempio il casinò di Venezia, fondato nel 1638. Nel 1905 fu aperta invece la sala di Sanremo, nel 1933 quella di Campione d’Italia nel 1933, e infine, nel 1947, quella di Saint Vincent.