Disarticolato gruppo di 'Picanello': 9 arresti per mafia a Catania
Un gruppo criminale attivo nel rione Picanello di Catania, ritenuta una 'roccaforte' della 'famiglia' Santapaola, è stato disarticolato dai carabinieri del comando provinciale che hanno eseguito nella provincia etnea e di Vicenza un'ordinanza di custodia cautelare per 15 persone. Il provvedimento del Gip ipotizza, a vario titolo, i reati di associazione mafiosa, concorso esterno all'associazione mafiosa, riciclaggio, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e procurata inosservanza di pena, con l'aggravante di aver agito al fine di agevolare la famiglia di Cosa Nostra catanese "Santapaola Ercolano - gruppo di Picanello". L'indagine, denominata "Picaneddu", ha consentito di definire la struttura, individuando il capo, gli organizzatori e i ruoli degli affiliati al gruppo. In particolare, è emerso come l'organizzazione garantisse gli "stipendi" agli affiliati attraverso la gestione della cosiddetta "cassa comune" alimentata dai proventi derivanti da estorsioni, attività di "recupero crediti", traffico di stupefacenti e case da gioco clandestine.
Nell'ambito dell'operazione 'Picaneddu' dei carabinieri di Catania sono emerse le posizioni di due imprenditori indagati, a vario titolo, per concorso esterno in associazione mafiosa, riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. Sono accusati di essersi prestati a custodire il patrimonio accumulato dai mafiosi, in modo da ostacolarne l'identificazione della provenienza e sottrarlo ad eventuali misure di prevenzione patrimoniali. Militari dell'Arma, a conclusione di approfonditi accertamenti patrimoniali, hanno proceduto al sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di un milione di euro, compresa la casa discografica "Q Factor Records s.a.s.", intestata ad uno dei figli del boss e utilizzata da noti cantanti neomelodici.
Nove persone arrestate e condotte in carcere e quattro sottoposte all'obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria: è il bilancio del blitz dei carabinieri scattato tra Catania e la provincia di Vicenza contro un gruppo criminale attivo nel rione Picanello del capoluogo etneo. Un indagato è all'estero, ed è ricercato. I reati ipotizzati a vario titolo sono associazione mafiosa, concorso esterno all'associazione mafiosa, riciclaggio, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e procurata inosservanza di pena, con l'aggravante di aver agito al fine di agevolare la famiglia di Cosa Nostra catanese "Santapaola Ercolano - gruppo di Picanello". L'indagine, denominata "Picaneddu", ha consentito di definire la struttura, individuando il capo, gli organizzatori e i ruoli degli affiliati al gruppo. In particolare, è emerso come l'organizzazione garantisse gli "stipendi" agli affiliati attraverso la gestione della cosiddetta "cassa comune" alimentata dai proventi di estorsioni, attività di "recupero crediti", traffico di stupefacenti e case da gioco clandestine. Le indagini sono state avviate dopo l'arresto del capo del gruppo, Giovanni Comis, liberato da poco e ricondotto in carcere. A riorganizzarlo sarebbe stato Carmelo Salemi, con la collaborazione di Giuseppe Russo e Vincenzo Scalia, tra gli arrestati. Tra gli indagati anche due imprenditori: Andrea Consoli, indagato per concorso esterno all'associazione mafiosa e riciclaggio, arrestato, e Carlo Concorso, accusato di trasferimento fraudolento di valori in concorso e riciclaggio, che ha l'obbligo di presentazione. Secondo l'accusa i due "avrebbero custodito il patrimonio accumulato dai mafiosi, nascondendone l'origine illecita e sottrarlo ad eventuali misure di prevenzione patrimoniali". Per la Procura Consoli "custodiva oltre 500.000 euro per conto di Comis e reimpiegava di altro denaro "sporco" con l'intestazione fittizia ad una società riconducibile a Concorso la proprietà un immobile di tre piani ubicato nel quartiere Picanello di Catania, successivamente rivenduto a terzi". I carabinieri hanno anche sequestrato la "Q Factor Records s.a.s.", etichetta discografica catanese di diversi noti cantanti neomelodici, intestata ad uno dei due figli di Giovanni Comis e ad Andrea Consoli. Sequestrati complessivamente beni per circa 1 milione di euro, compresa un'abitazione a Costa Saracena.
Nove persone arrestate e condotte in carcere e quattro sottoposte all'obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria: è il bilancio del blitz 'Picaneddu' dei carabinieri del comando provinciale di Catania. Un indagato è all'estero, ed è ricercato. L'inchiesta è coordinata dalla Dda. In carcere sono stati condotti: Andrea Caruso, di 40 anni, Giovanni Comis, di 58, Andrea Consoli, di 44, Giovanni Frazzetta, di 53, Marco Frazzetta, di 51, Giuseppe Russo, di 45, Carmelo Salemi, di 52, Santo Vincenzo Scalia, di 61, e Francesco Testa, di 46. Il Gip ha disposto l'obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria per Carlo Concorso, di 48 anni, Ugo Puglisi Foscolo, di 39, Veronica Puglisi Foscolo, di 42, e Rudy Veneziano, di 42.