Caltanissetta, Cicero: "Io e Venturi avevamo paura di Montante"
"I miei rapporti con Montante si interrompono il 19 luglio del 2015 mentre attendevo la mia riconferma come presidente Irsap Sicilia. Su questa riconferma prendevano tempo sostenendo che io non avessi i requisiti. Dopo che i rapporti furono interrotti io e Marco Venturi cominciammo ad avere paura di essere intercettati da Montante. Avevamo capito che era un soggetto pericoloso. Dicevamo 'questo ci ammazza o ci fa ammazzare'". Lo ha detto l'ex presidente dell'Irsap Alfonso Cicero, sentito in qualità di indagato di reato connesso questa mattina nel corso dell'udienza del processo sul "Sistema Montante" che si celebra con rito ordinario nei confronti di 17 imputati. "Avevamo paura di andare direttamente dai magistrati - ha aggiunto il teste - perché avevamo capito i rapporti che aveva con loro e le forze dell'ordine e per questo raccontammo tutto al giornalista Attilio Bolzoni". "L'assessore Linda Vancheri non esisteva - ha poi detto Cicero, rispondendo al pm Maurizio Bonaccorso, relativamente al periodo in cui era ancora presidente dell'Irsap - le decisioni venivano prese da Antonello Montante. Anche i cambi di rotta erano determinati da Montante. Anche chi doveva essere ricevuto o non ricevuto in assessorato lo decideva Montante. Quest'ultimo comandava i politici. Lumia era sotto suo ordine, il suo politico. Non esiste il sistema Lumia, esiste il sistema Montante. Non si muoveva nulla e c'era la paura di Montante o la voglia di tutti di stare con lui".
Nicolò Marino, attualmente Gip a Roma ed ex assessore regionale in Sicilia durante la giunta Crocetta, con delega ad Acqua, Rifiuti ed Energia, doveva essere fatto fuori dal governo regionale. L'ha detto in udienza Alfonso Cicero, ex presidente dell'Irsap) al processo sul "Sistema Montante" che si celebra con rito ordinario a Caltanissetta. "L'imprenditore Giuseppe Catanzaro, esponente di primo piano di Confindustria - racconta Cicero, rispondendo alle domande del pm Maurizio Bonaccorso - mi raccontò che Montante stava facendo di tutto per fare pubblicare un dossier che riguardava la vita privata di Nicolò Marino, su fatti scandalosi. Me lo disse anche Linda Vancheri (ex assessotre regionale) spiegandomi che questo dossier, Montante lo aveva affidato all'avvocato Antonio Fiumefreddo di Catania per farlo pubblicare su un sito on line o un blog. Di questo avvocato penalista Montante aveva molta stima". "Ci fu un altro episodio: nel febbraio 2014 si tenne un convegno organizzato da Confindustria nazionale in un'azienda dell'area industriale di Ragusa. A margine del convegno mi accorsi che c'erano Montante, Catanzaro e Crocetta che si erano messi in disparte. Da come gesticolava e da come gli si rivolgeva si capiva che Montante stava redarguendo Crocetta. Catanzaro non diceva nulla e assisteva a questa scena. Quando Marino fu cacciato dal governo, proprio per le battaglie che stava facendo sulla trasparenza nella gestione dei rifiuti, Catanzaro mi disse che in quel convegno Montante diede un ultimatum a Crocetta: 'O lo cacci via o non deve più contestare la gestione di Catanzaro'. Poi Marino fu cacciato via".
(Nella foto Alfonso Cicero)