Nonna di 74 anni gestiva il giro di droga tra Modica e Scicli: 7 in carcere (VIDEO)
A 74 anni era ai vertici di un gruppo di spacciatori, un nucleo del quale era costituito da suoi nipoti e dai loro fidanzati o fidanzate. E' la 'nonna della droga' di Scicli che è stata arrestata da carabinieri della compagnia di Modica nell'ambito dell'operazione 'Delivery', così denominata perché le dosi di stupefacenti erano anche consegnate al domicilio. Con lei in carcere sono finite altre sei persone in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare del Gip di Ragusa, emessa su richiesta della locale Procura. Ad altrettanti indagati è stata notificata l'obbligo di dimora. Le indagini dei carabinieri hanno fatto luce anche su uno spaccio di cocaina e hashish a Modica gestito da due fratelli marocchini. I pusher utilizzavano un linguaggio criptico e durante le consegne non portavano con loro i telefoni cellulari. I carabinieri hanno ricostruito anche i canali di approvvigionamento della droga da Vittoria ed altri centri siciliani. Per l'esecuzione dei provvedimenti sono stati impiegati circa 50 carabinieri, tra militari delle compagnie di Modica, Ragusa, Vittoria, Cammarata (AG) e Gravina di Catania, e con l'ausilio di un elicottero del 12esimo nucleo elicotteri di Catania e unità cinofile del Nucleo di Nicolosi.
I PARTICOLARI DELL'OPERAZIONE DELIVERY
L’attività investigativa aveva preso avvio dall’incessante controllo del territorio che aveva permesso di ricostruire diversi episodi di cessione di stupefacenti avvenuti a Modica e Scicli, a partire dal maggio 2019 e fino ai primi mesi del 2020. I militari dell’Arma avevano compreso di trovarsi di fronte a due definiti gruppi di azione che mettevano in atto un florido mercato di cocaina, hashish e marijuana ed erano formati sia da italiani che da cittadini extracomunitari. L’indagine dei Carabinieri si è avvalsa per oltre 6 mesi di attività d’intercettazione telefonica ed ambientale nonché di tradizionali attività di monitoraggio, osservazione e pedinamento ed ha condotto a riscontrare quanto si captava con i predetti strumenti tecnici. Sono stati eseguiti diversi arresti in flagranza, recuperi e sequestri di stupefacenti e le segnalazioni amministrative degli assuntori in Prefettura.
IL MERCATO DELLA DROGA A SCICLI
Il florido mercato della droga su Scicli faceva capo ad un’anziana donna, conosciuta alle forze dell’ordine ed oggetto di condanna in via definitiva, di origini palermitane, ma da anni operante a Scicli, che per mezzo di alcuni soggetti a lei legati da rapporti di affinità o parentela, ha rifornito i clienti settimanalmente di importanti quantitativi di droga. La donna si è avvalsa per lo smercio della droga di soggetti sciclitani e di alcune donne legate a questi ultimi. Le cessioni di stupefacente avvenivano in tutte le fasce orarie della giornata e spesso avvenivano in luoghi concordati o, addirittura, al domicilio degli assuntori (un vero e proprio delivery).
TRAFFICO DI STUPEFACENTI A MODICA
L’operazione dell’Arma ha permesso di far luce anche sul vivace traffico e spaccio di stupefacenti che avveniva a Modica, ove due fratelli di origine marocchina, insieme ad altri soggetti che li collaboravano, si occupavano quotidianamente di rifornire diversi tossicodipendenti sia di cocaina che di hashish. Anche nel versante modicano la droga veniva portata personalmente a richiesta dei vari clienti, e gli indagati hanno costantemente adottato la tecnica di portare con sé piccole quantità di droga, al fine di sfuggire ad eventuali controlli di polizia, potendo giustificare il possesso con l’uso personale. Le difficoltà dell’indagine sono state legate anche al frequente uso di un linguaggio criptico da parte dei soggetti osservati, che tentavano anche di sfuggire a controllo e pedinamento non portando al seguito i telefoni cellulari.
I CANALI DI APPROVVIGIONAMENTO DELLA DROGA
L’indagine ha permesso di ricostruire i canali di approvvigionamento della droga da Vittoria ad altri centri siciliani. I lunghi e proficui mesi di indagine hanno permesso di raccogliere elementi indiziari gravi e concordanti sulla colpevolezza degli indagati, ed il Procuratore della Repubblica ha richiesto l’applicazione di misure cautelari a carico degli stessi. Il giudice per le indagini preliminari, concordando con gli elementi raccolti e valutando anche la pericolosità di molti dei soggetti indagati, ha emesso ordinanza di custodia in carcere a carico di 7 soggetti, e veniva applicata la misura dell’obbligo di dimora a carico di 6 soggetti.