Ex consigliere di Floridia querelato per il 'caso Coop Sole': il gip archivia
Si è chiuso dopo quasi 2 anni e mezzo con un'archiviazione da parte del Gip del Tribunale di Siracusa, Andrea Migneco, il caso di una presunta diffamazione dell'ex consigliere comunale di Floridia, Peppe Tata, 34 anni, nei confronti della direttrice della Cooperativa sociale 'Il S.o.l.e." onlus, Sonia Scalorino.
Con una querela presentata il 5 luglio del 2018, Scalorino accusò Tata di avere pronunciato affermazioni false e diffamatorie in occasione di un intervento da lui effettuato durante una seduta d'aula il cui filmato venne pubblicato sul profilo Facebook dell'ex consigliere.
Il pm aveva chiesto l'archiviazione del caso in quanto sarebbe stato impossibile verificare l'account di Tata, per la politica di privacy applicata da Facebook e poi si trattava di un intervento pubblico nella qualità di consigliere comunale. Il gip nell'ordinanza scrive che "le frasi pronunciate dal consigliere Tata in merito al pagamento di somme di denaro pubblico in favore della cooperativa che gestisce la Comunità di alloggio per minori riposano su un nucleo fattuale oggettivamente vero, poichè effettivamente negli ultimi anni la suddetta cooperativa è stata (legittimamente) destinataria di pagamenti di denaro formalmente dal Comune di Floridia per l'ospitalità dei minori migranti non accompagnati, come documentalmente dimostrato". Il Gip scrive ancora: " Ritenuto dunque che le affermazioni del consigliere Tata, per quante inserite in un discorso di "denuncia politica" indubbiamente ambiguo ed insinuante, poichè il lessico adoperato e le allusioni alla parentela dell'ex sindaco Orazio Scalorino potevano suggerire scenari di indebito favoritismo, hanno veicolato informazioni comunque corrispondenti al vero nel loro nucleo essenziale, anche se l'omissione e l'incompletezza dei dati forniti da Tata potevano effettivamente ingenerare una lettura distorta della realtà dei fatti. Le frasi di Tata potevano semmai imporre una richiesta di rettifica o legittimare una replica di merito (anche da parte di soggetti politicamente chiamati in causa) sulla regolarità delle procedure amministrative e sull'assenza di qualsivoglia personale illecito.