'Caso D'Amico ad Avola', l'Asp: già attivati per garantire l'assistenza
Sul caso di Fabrizio D'Amico, 56 anni, di Avola, colpito da una grave malattia neurologica, con un' assistenza domiciliare a singhiozzo, interviene il direttore del Distretto sanitario di Noto Giuseppe Consiglio: "L'assistenza domiciliare prevista dal PAI e accettata dalla famiglia è di 62 ore settimanali. Avevamo proposto il ricovero in SUAP dove sarebbe stata garantita l'assistenza H24 che però è stato rifiutato dal caregiver del signor D'Amico come da apposito verbale formato da tutti gli interessati.
In atto la cooperativa affidataria del servizio si è appreso che sta avendo difficoltà ad erogare le prestazioni cosi come previste per carenza di infermieri. Pertanto il Distretto sanitario di Noto si è prontamente attivato per risolvere il problema ed erogare l'assistenza anche attraverso altre associazioni già in convenzione con l'Asp per l'assistenza domiciliare".
Ironia della sorte, Fabrizio D'Amico è un ex infermiere che lavorava nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Umberto I° di Siracusa. Anche la moglie è un'infermiera ed usufruisce della legge 104 per assistere il marito. Il caso è venuto fuori per la denuncia pubblica di Giorgia D'Amico, una delle due figlie del paziente.