Modica e la chiesa rupestre luogo del cuore Fai, l’archeologa Sammito: un “amore” nato 25 anni fa
E’ stata definita “una gemma nel cuore del centro storico di Modica”. E’ la chiesa rupestre di san Nicolò Inferiore, in via Grimaldi, uno dei due luoghi del cuore della città (l’altro è la Via delle Collegiate) che partecipa all’iniziativa del Fai, Fondo Ambiente Italiano. Ha una storia particolare perchè è stata scoperta per caso da un gruppo di ragazzini, acquistata dal Centro Studi sulla Contea di Modica, “adottata” da donne e uomini di cultura, “donata” alla città.
Ma la chiesa rupestre ha una valenza storica e artistica non indifferente. E c’è chi l’ha studiata con passione e competenza per condividere con tutti i segreti di questa “gemma”. Parliamo di Annamaria Sammito, laurea in Lettere Classiche con indirizzo archeologico, diploma di Scuola di Specializzazione in Archeologia. E’ stata direttrice onoraria del Museo Civico di Modica, e assessore alla Cultura nella giunta comunale guidata da Antonello Buscema. Dal 1995 è esperta catalogatrice nella sezione Beni Archeologici della Soprintendenza di Ragusa, dal 2005 nel ruolo di funzionario archeologo della Regione Siciliana, Dipartimento Beni Culturali. Annamaria Sammito ha iniziato ad occuparsi della chiesa oltre 25 anni fa.
“Ho iniziato ad occuparmi della Chiesa di San Nicolò Inferiore per la mia tesi di Specializzazione in Archeologia dal titolo "L'insediamento rupestre di Modica", (1994-1995) – afferma Annamaria Sammito - dove ho censito tutti gli ingrottamenti del centro storico della città. Mi sono imbattuta in chiese rupestri, scoprendo la chiesetta di Santa Venera sull'omonima via, nel quartiere Catena. Questo mi ha portato a studiare le chiese rupestri del territorio e naturalmente anche quella di San Nicolò Inferiore. In particolare, in uno studio condotto con Vittorio Rizzone nel 2003 relativo alle chiese di culto orientale, abbiamo osservato sulla base di confronti icnografici che anche la chiesa poteva avere avuto una fase di rito greco, con plutei bassi e probabili tendaggi che fungessero da iconostasi, cioè da elemento separatore tra aula e presbiterio, dove si conserva quasi integro il subsellium e la cattedra centrale come nella chiesa di Bibinello a Palazzolo Acreide. A questa prima fase appartiene il primo ciclo di affreschi con i santi vescovi e didascalie in greco ed anche, l'affresco del catino absidale in cui si è voluto riconoscere la scena dell'Ascensione fra gli apostoli in corteo. Questa prima fase potrebbe attestarsi alla riconquista normanna del territorio, quindi all'XI secolo, anche se studi recenti la vogliono far risalire ad un momento più antico. La chiesa insieme con quella di Santa Venera, oltre alle due maggiori della città, e a quella di San Nicola de Platea, a Modica Alta, viene citata nelle Raccolte delle Decime del 1308/10, periodo al quale va attribuito il ricco e straordinario ciclo pittorico dell'abside con il Pantokrator al centro, sottoposto a restauri nel corso degli anni '90”.
- I restauri, dottoressa Sammito. La chiesa ha bisogno ancora di “cure” urgenti affinchè non venga perduta una testimonianza storica e culturale di grande pregio.
“E’ vero, la necessità di porre mano ad un intervento decisivo è sotto gli occhi di tutti. Sarebbe davvero un peccato lasciare la chiesa in balìa delle ferite del tempo e, cosa più grave, dell’incuria degli uomini. Per questo, sento il bisogno di lanciare un appello a chi ha a cuore il patrimonio culturale di Modica. C’è l’occasione di sostenere la Chiesa di San Nicolò Inferiore come “luogo del cuore Fai” andando sul sito del Fai ed esprimendo il proprio voto. Un modo per essere vicini a chi ha fatto tanto per salvare la Chiesa di San Nicolò”.
Ricordiamo che si può votare sul sito del Fai fino al 15 dicembre. E, adesso, è il turno delle scuole che possono contribuire alla buona causa della chiesa di San Nicolò Inferiore di Modica con il loro voto. La chiesa rupestre ha raccolto fino a questo momento 13.255 voti piazzandosi al 7° posto a livello nazionale. L’altra iniziativa modicana, la Via delle Collegiate, ha raccolto 20.445 voti che le valgono il 3° posto nella graduatoria nazionale.
- Dottoressa Sammito, quali sono le caratteristiche che rendono particolare la Chiesa di San Nicolò Inferiore?
“Si tratta di una delle poche chiese in Sicilia con un ricco ciclo di affreschi del XIII/XIV secolo. Altri straordinari affreschi palinsesti dei periodi successivi si conservano lungo le pareti dell'aula che attendono un meticoloso restauro. La Chiesa, inoltre, oltre a rappresentare un valore di notevole rilievo per il ricco ciclo pittorico, è un prezioso documento del "vivere in grotta", di questa particolare forma di abitazione che caratterizza i centri storici delle città iblee. La Chiesa di San Nicolò Inferiore racconta questa storia del "vivere in grotta" attraverso i secoli e le sue trasformazioni, e resta ad evocarne la suggestiva memoria nel cuore del barocco siciliano, fra le abitazioni attuali che ne hanno completamente sommerso ed obliterato le tracce”.