Aggredirono i poliziotti a un funerale a Palermo: un arresto e 7 indagati
Disordini a un funerale non autorizzato a Palermo, dove la polizia di Stato ha denunciato otto giovani, uno dei quali, un 24enne, finito agli arresti domiciliari, e altri due, di 23 e 29 anni, sottoposti all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Le misure, eseguite all'alba dagli agenti del commissariato Zisa-Borgo Nuovo, sono state disposte dal gip su richiesta del procuratore aggiunto Ennio Petrigni e del sostituto Giorgia Spiri, a conclusione delle indagini svolte a giugno, con il coordinamento della Squadra mobile. Sono accusati, in concorso di altri non identificati, di avere rinchiuso tre agenti all'interno di una scuola, dove erano entrati costretti a trovare riparo per sottrarsi alle violenze e minacce subite. Ai tre e ad altri cinque indagati sono contestati i reati di violenza e minaccia nei confronti di pubblici ufficiali, per aver colpito, in concorso tra loro e con altre persone non identificate, due poliziotti con calci e spintoni, provocandogli una lesione personale giudicata guaribile in sei giorni. I fatti sono avvenuto in occasione dei funerali di un 21enne, morto in un incidente stradale lo scorso 20 giugno.
Il successivo 21 giugno, personale del commissariato Zisa-Borgonuovo era impegnato in un servizio di ordine pubblico organizzato in occasione dei funerali della vittima, a fronte del rilevante numero di persone che si prevedeva potesse partecipare e finalizzato, anche ad accertare il rispetto delle prescrizioni anti-Covid. Durante quel servizio - nel corso del quale circa mille persone hanno effettuato un corteo funebre non autorizzato, utilizzando diffusori acustici non consentiti e bloccando l'intera sede stradale, anche grazie all'utilizzo di numerosissimi ciclomotori - gli agenti avevano visto esplodere dei fuochi d'artificio nelle immediate vicinanze dell'abitazione della vittima, riconoscendo uno dei tre visti fuggire immediatamente dopo quell'azione, anch'egli tra i denunciati. Da un portone di via Eredia vi era inoltre un sospetto via vai di persone; approfittando quindi di qualche attimo di distrazione, gli agenti erano entrati e avevano rinvenuto nel sottoscala 4 scatole di giochi pirotecnici ancora confezionate; pericoloso materiale che era stato sequestrato e portato via immediatamente. Quando il corteo funebre era arrivato in via Eredia, un gruppo di persone, per lo piu' giovani capeggiati dall'arrestato, dopo aver preso atto che i fuochi erano stati sequestrati, aveva abbandonato il corteo e inscenato una violenta rivolta verso i poliziotti, colpiti con calci, pugni e spintoni. Due erano rimasti feriti, con una prognosi di 6 giorni ciascuno. Tre poliziotti avevano trovato riparo nella scuola "De Amicis" di via Rosso di San Secondo, dove erano stati sequestrati da tre giovani per circa 15 minuti, subendo minacce di morte, in quanto "colpevoli" di avere rovinato la "festa". L'obiettivo dei tre era quello di riottenere il materiale sequestrato. A quel punto sono sopraggiunti i mezzi del Reparto Mobile che hanno fatto irruzione.