Resto al Sud e Smart&Start Italia: le novità del Decreto Rilancio
Con la definitiva approvazione del Decreto Rilancio da parte del Senato, aumentano le possibilità per i giovani imprenditori e le startup innovative di beneficiare di contributi pubblici a fondo perduto.
Nonostante il periodo di incertezza innescato dalla pandemia di Covid-19, ci sono buone notizie per i giovani imprenditori del Mezzogiorno e le startup innovative di tutto il Paese. Con il via libera definitivo al Decreto Rilancio, approvato dal Senato, emergono infatti ultime e interessanti novità in merito alle misure di sostegno all’economia conosciute come Resto al Sud e Smart&Start Italia.
A beneficiare degli incentivi del progetto Resto al Sud sono i giovani di età compresa tra i 18 e i 45 anni, residenti nel sud del Paese, che intendono intraprendere una nuova attività. Per avviare la propria iniziativa imprenditoriale, costoro devono necessariamente essere titolari di partita Iva. Chi volesse approfondire l’argomento e saperne di più su quali sono le procedure da seguire, può informarsi leggendo la guida su come aprire la partita Iva compilata dagli specialisti del settore di Fatture in Cloud.
I neoimprenditori del Mezzogiorno in possesso dei requisiti richiesti dal bando Resto al Sud hanno l’opportunità di avere accesso a un sostanzioso contributo a fondo perduto. Grazie alle recenti modifiche introdotte dal Decreto Rilancio, chi avvierà un’attività in forma individuale potrà richiedere un contributo fino a un massimo di 60mila euro (10mila euro in più rispetto a quelli precedentemente annunciati). Il finanziamento, concesso a totale copertura delle spese ammissibili, viene ora erogato al 50% nella modalità a fondo perduto, di contro al 35% previsto prima dell’entrata in vigore del Decreto Rilancio.
Un ricalcolo degli incentivi è avvenuto anche per quanto riguarda le agevolazioni di Smart&Start Italia a sostegno delle startup innovative distribuite su tutto il territorio del Paese. In questo caso, tenute in considerazione l’incertezza e la delicatezza estrema del periodo da un punto di vista economico e sociale, il sostegno pubblico alle imprese che fanno innovazione sale a quota 100 milioni di euro.
Allo stesso tempo, il Governo ha confermato i contributi a fondo perduto per le nuove imprese innovative con sede nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e del 2017. L’agevolazione, che si si applica per una quota pari al 30% del mutuo erogato dagli istituti di credito preposti, viene estesa oltre i comuni del cratere sismico aquilano, andando a coinvolgere anche quelli di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.