Ragusa, le zone d'ombra del Maria Paternò Arezzo: denunciate altre criticità al Covid Hospital
In provincia di Ragusa si torna a parlare di “criticità”. A quelle che continuano ad interessare la giustizia per le “certificate criticità” del Tribunale ragusano, si aggiungono, ora, quelle sanitarie causate dalle “zone d’ombra” di quello che, dal nulla, è diventato Covid Hospital, il Maria Paternò Arezzo di Ibla. E, in questo caso, oltre che della sicurezza dei lavoratori, si tratta della salute e della vita dei pazienti. Il sindacato dei medici anestesisti e rianimatori ha messo nero su bianco le “falle” nell’organizzazione del nosocomio e nella gestione dei casi di contagio: standard di sicurezza nel trattamento ambientale, normative antincendio, porte e infissi che non rispondono ai requisiti di isolamento.
E la positività al Covid riscontrata in cinque infermieri del reparto di Malattie infettive ha suscitato altre reazioni. La Cgil Sanità esprime “vicinanza ai colleghi di Malattie Infettive risultati positivi al COVID, e agli altri che con dedizione continuano la loro opera consci dei rischi cui potrebbero andare incontro. Manifesta attenzione anche ai ricoverati, al personale sanitario e anche a tutti quei dirigenti impegnati nell’organizzazione interna delle strutture COVID”.
Il Partito Democratico di Ragusa, da parte sua, chiede al direttore generale dell’Asp, Angelo Aliquò, “di comunicare alla cittadinanza con puntualità, trasparenza e chiarezza, ciò che accade nel reparto” e sollecita all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, una ispezione al Maria Paternò Arezzo “per l’adozione di accorgimenti idonei laddove servano in modo da dare sicurezza a chi opera in campo e a chi è ricoverato nel reparto”. La richiesta del PD, per quanto legittima, non sembra molto coerente in quanto l’assessore Razza dovrebbe mandare a Ragusa degli ispettori per contestare una decisione presa con il suo stesso avallo. E’ stato proprio l’assessore Razza, in difformità a quanto previsto dalle linee guida del Ministero della Salute, a perorare la causa di un Covid Hospital al Maria Paternò Arezzo malgrado mancassero i servizi a supporto dei pazienti, soprattutto di quelli più gravi. Tra l’altro, alcuni pazienti, dopo un breve ricovero a Ragusa, sono stati trasferiti a Catania.
Il manager dell’Asp, Aliquò, afferma che all’ospedale Arezzo non ci sono problemi, nè di personale, nè di strutture.
Non sembrerebbe, viste le preoccupazioni di sindacati e politici.
Preoccupazioni che, tuttavia, dovrebbero essere anche dei sindaci del territorio ibleo, massime autorità sanitarie nei loro Comuni, che dovrebbero scendere in campo a difesa della salute dei concittadini. Fino a questo momento, però, nessuna voce si è levata in questa direzione. Stesso silenzio da parte dei parlamentari – regionali e nazionali – chiamati a rappresentare i loro elettori. E se è giusto non creare allarmismi, è, però, legittimo chiedere le massime garanzie in materia sanitaria per avere a disposizione gli strumenti necessari a combattere il Covid.