Ergastolano di Floridia morto all'ospedale di Parma: aperta un'inchiesta
Era in carcere per scontare 3 ergastoli, ma non stava bene di salute,aveva da tempo problemi respiratori. E' morto all'ospedale di Parma, Carmelo Terranova, 72 anni di Floridia, alla fine degli Anni Ottanta, considerato dagli inquirenti, elemento di spicco del clan Aparo di Solarino.
Il suo cuore ha cessato di battere giovedì scoro, ma soltanto nelle ultime ore si è appresa la notizia della sua scomparsa. La Procura di Parma ha disposto l'autopsia sulla salma che è a disposizione dell'autorità giudiziaria, mentre i familiari della vittima hanno dato mandato all'avvocato Antonio Meduri di seguire i risvolti dell'intera vicenda. Secondo quanto si apprende, il penalista floridiano aveva parlato al telefono con Terranova, due giorni prima del decesso. L'ergastolano avrebbe detto al suo avvocato di non essere stato ben curato nel carcere emiliano, la stessa struttura penitenziaria dove sono morti i boss di Cosa Nostra, Bernardo Provenzano e Totò Riina. La vittima era stata condannata a 3 ergastoli con l'aggravante mafiosa, ma lo scorso 30 aprile era tornata nella sua abitazione di Floridia. A concedere gli arresti domiciliari, su istanza del suo avvocato, era stato il magistrato del tribunale di sorveglianza di Bari per il suo precario stato di salute, mentre il Paese era in piena pandemia. Dopo 24 giorni passati nella sua abitazione di Floridia, su ordine della procura di Bari, il 72enne era stato arrestato dai carabinieri di Floridia e portato nella casa circondariale Cavadonna di Siracusa. Terranova è rimasto circa un mese nel carcere di Siracusa, poi è stato trasferito nella struttura carceraria di Parma, Già nel 2015, proprio per le sue condizioni di salute, Terranova era stato scarcerato. Per un anno e due mesi era rimasto ai domiciliari, poi però la sua abitazione di Floridia sarebbe diventata il luogo di incontro tra appartenenti al clan. Per questo era tornato in cella nel carcere di Bari. Terranova era stato condannato all'ergastolo per gli omicidi del francofontese Salvatore Pernagallo, di Salvatore Navarra, l'autista dell’allora sindaco di Canicattini Bagni e anche per avere partecipato alla strage di San Marco, nella zona di Canicattini Bagni. Delitti commessi nel 1992, in piena guerra di mafia nel Siracusano.
(nel riquadro una delle prime foto segnaletiche di Carmelo Terranova)