Palermo, scarcerato il boss Bonura e Cutrò denuncia: "E' resa dello Stato"
"Apprendo che da oggi è iniziata la scarcerazione dei boss, over 70, sottoposto al regime del carcere duro a causa dell'emergenza coronavirus. Possiamo affermare, senza paura di essere smentiti, che il virus, sino ad oggi conosciuto con il nome di covid_19 ha ricevuto un nuovo nome di battesimo "Tana Libera Tutti o semplicemente Liberi Tutti". Che soddisfazione quando, da bambino, urlavi a squarciagola questa frase". Così all'Adnkronos Ignazio Cutrò, l'ex imprenditore agrigentino e testimone di giustizia commenta la notizia dei domiciliari per il boss Francesco Bonura. "Significava che eri stato bravo, ti eri nascosto bene, avevi saputo aspettare ed infine, con una corsa ed un urlo liberatorio, avevi "salvato" te stesso e tutti gli altri. Oggi con la scarcerazione del boss palermitano Francesco Bonura si aprono le porte del carcere ma in senso contrario: tutti i boss mafiosi over 70 sono liberi di tornare nelle loro abitazioni ed a spadroneggiare nelle nostre città in barba ai nostri caduti che in vita li avevano combattuti- denuncia Cutrò'- Da ex imprenditore che si è tenacemente opposto alla mafia non posso tacere il mio grave rammarico per queste scarcerazioni, non posso stare zitto di fronte a questa resa dello Stato. Magistrati di sorveglianza, DAP, Ministro della Giustizia Bonafede: sono letteralmente nauseato dalle vostre decisioni. C'è qualcuno in questo Paese capace d alzare la propria voce contro il provvedimento di scarcerazione dei mafiosi?". "Qualcuno che faccia rinsavire il Governo da questi vergognosi provvedimenti. Faccio appello al signor Presidente della Repubblica Mattarella affinché si ponga la parola fine alla scarcerazione di mafiosi e assassini", conclude Ignazio Cutrò.
(Nella foto Francesco Bonura)