Mafia Palermitana in Appello: 11conferme e 15 sconti di pena
Due assolti, quindici sconti di pena, undici condanne confermate e un imputato morto in dicembre e prosciolto nella sentenza della Corte d'appello, presieduta da Giacomo Montalbano, nel processo alla mafia di Monreale e San Giuseppe Jato. Come riporta il Giornale di Sicilia, in primo grado il gup Fernando Sestito (oggi in Corte d' appello) aveva inflitto, il 24 aprile del 2018, complessivamente 261 anni di carcere, condannando 29 imputati e assolvendone 8, contro i quali non c'era stato ricorso da parte della Procura e nei cui confronti la sentenza favorevole è così già definitiva.
La sentenza d'appello è arrivata dopo otto ore di camera di consiglio. Accolte quasi del tutto le tesi del sostituto procuratore generale Umberto De Giglio: le pene sono scese di una quindicina d'anni complessivi. I giudici hanno ritenuto fondate pure le tesi degli avvocati Vincenzo Giambruno (legale di Giovan Battista Licari) e Corrado Sinatra, che assisteva l'altro assolto, Ettore Raccuglia. Quest'ultimo aveva avuto un anno e otto mesi, mentre la pena inflitta a Licari dal Gup era stata più consistente, otto anni. Il processo era nato da inchieste dei carabinieri e riguardava i presunti appartenenti al mandamento di San Giuseppe Jato, colpiti da due blitz quasi consecutivi del marzo 2016, Brasca 4.0 e Monte Reale. Il territorio interessato alle indagini comprendeva pure Monreale, Altofonte e San Cipirello. Al centro dell' indagine le nuove fibrillazioni dei clan e gli scontri interni fra gli appartenenti alle cosche dei vari paesi. Del gruppo di imputati faceva parte pure Salvatore Lupo, condannato a 12 anni in primo grado e morto all' età di 31 anni, il 18 dicembre, nel carcere di Frosinone. La morte, secondo l' autopsia, sarebbe dovuta a cause naturali: i difensori, gli avvocati Mauro Torti, Valentina Castellucci e Corrado Nicolaci, hanno chiesto ai pm della città laziale un supplemento di indagine.