Alan Kurdi a 20 miglia da Palermo, aspetta la nave per la quarantena dei 149
La Alan Kurdi è ad una ventina di miglia da Palermo, in attesa che le autorità italiane individuino la nave dove far trascorrere la quarantena ai 149 migranti salvati ormai 9 giorni fa. La Aita Mari, altra nave umanitaria con 43 soccorsi a bordo, è in acque Sar maltesi, con il divieto di sbarco dalla Valletta. Nessuna notizia, invece, del barcone con circa 55 passeggeri che nei giorni scorsi aveva chiesto aiuto ad Alarm Phone. E, alle prese con l'aumento degli sbarchi in piena emergenza Coronavirus (tra domenica e lunedì in 180 sono arrivati autonomamente a Pozzallo e a Portopalo), il Viminale ha chiesto ai prefetti di accelerare i bandi per avere disponibilità di strutture, anche alberghiere, dove far trascorrere la quarantena agli stranieri in arrivo. L'opposizione va all'attacco del Governo, con Matteo Salvini a definire "molto grave per la sanità pubblica" consentire "a queste persone di sbarcare in Italia". Critiche, per motivi opposti, anche nella maggioranza, con Matteo Renzi a chiedere di "non lasciare morire la gente in mare". "Abbiamo il Mediterraneo sotto controllo, non abbiamo nessuna intenzione di abdicare al nostro ruolo", assicura da parte sua la ministra dei Trasporti Paola De Micheli. Per la Alan Kurdi, spiega il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, "si sta ancora valutando la situazione" e al momento non è ancora stata individuata una soluzione dal capo del dipartimento delle Libertà civili e immigrazione del Viminale, il prefetto Michele Di Bari, nominato soggetto attuatore. Riunioni si sono susseguite per tutta la giornata, con l'obiettivo di individuare una nave attrezzata che abbia le caratteristiche adatte a far trascorrere la quarantena ai migranti ed a permettere tutti i controlli sanitari. Intanto, la nave di Sea Eye 'vede' la costa di Palermo. Caterina Ciufegni, medico di bordo, racconta che nessuno degli ospiti "presenta sintomi di Coronavirus. Controlliamo i parametri vitali, temperatura, saturazione dell'ossigeno, regolarmente. Le patologie con cui mi devo confrontare sono altre piuttosto: mal di testa, mal di denti, mal di schiena, stress psicologico". La nave da quarantena potrebbe avere una capienza di circa 500 posti e quindi eventualmente accogliere anche altri migranti in arrivo oltre a quelli della Alan Kurdi. E' una delle soluzioni cui sta ragionando il Viminale, alle prese con il problema di ospitare chi sbarca, dopo il caso del quindicenne egiziano trovato positivo al Covid nell'hotspot di Pozzallo. Nelle prime due settimane di aprile sono già 435 gli arrivi. Con la bella stagione l'aumento delle partenze dalla Libia rischia di mettere in seria crisi il sistema di accoglienza. Per questo le prefetture in prima linea (in questo momento quelle siciliane) sono state sollecitate ad emettere i bandi per cercare strutture - anche alberghiere - dove far trascorrere il periodo di quarantena ai migranti. Appelli per chiedere un intervento dell'Italia sono arrivati dal mondo delle ong per il gommone con 55 persone di cui Alarm Phone ha perso i contatti da ieri mattina mentre si trovava tra Lampedusa e Malta. "assetti aerei continuano a cercarlo, ma noi chiediamo informazioni chiare e soccorso immediato invece della sola sorveglianza aerea. Le condizioni meteo sono terribili e la nostra speranza che siano ancora vivi sta diminuendo", spiega il servizio telefonico. Sul fronte politico, si registrano gli attacchi di Matteo Salvini. "Il governo - osserva - non riesce a mandare sufficienti mascherine alle Regioni e rimborsi ad aziende, famiglie e lavoratori ma cerca alberghi per l'accoglienza degli immigrati in Sicilia. Il business dell'immigrazione è ripreso a tutta forza, anche a discapito della ripresa turistica". Da sinistra è invece Erasmo Palazzotto (Leu) a chiedere al Governo italiano di salvare "le 55 persone in balia di onde alte due metri, da 5 giorni, a poche miglia dalle acque territoriali italiane". Anche un altro esponente della maggioranza, Matteo Renzi, critica: "l'Italia non lascia morire la gente in mare facendo finta di nulla. L'Italia che conosciamo noi i porti li tiene aperti. O sbaglio?".