Siracusa, 14 operatori sanitari contagiati in ospedale: Cgil, Cisl e Uil chiedono altra gestione
"Cinque positivi in Medicina, una al Gruppo parto, sei tra infermieri e operatori socio-sanitari in malattia con sintomi evidenti e con relativi tamponi non ancora processati, Oss del Pronto soccorso che rientrano oggi in servizio dopo la malattia con febbre alta e tosse senza aver effettuato tamponi. In Ostetricia e Ginecologia due infermiere con sintomatologia eclatante con febbre alta, 39, tosse e nessun tampone praticato. Due casi tra i parenti stretti di altrettanti operatori dell'Umberto I. Basta e avanza come bollettino del mattino mentre i vertici aziendali proseguono con il loro incredibile e insopportabile silenzio". Sono i numeri forniti dai segretari generali di Cgil e Cisl, Roberto Alosi, Vera Carasi, e dal commissario della Uil provinciale, Luisella Lionti per fotografare lo stato dell'ospedale di Siracusa. "Questa mattina altri tamponi arrivati - dicono i segretari - e altri esiti, purtroppo, positivi per il personale ospedaliero. E' una situazione che adesso rischia di degenerare e che può compromettere la funzione di presidio e tutela della salute pubblica dell'Umberto I. La Regione ed il sindaco di Siracusa si attivino subito per rendere operativa una gestione straordinaria dell'Umberto I. Blindarlo al virus significa renderlo immune da ulteriori contagi tra il personale. Questo si attua con l'eventuale parziale chiusura di alcuni reparti che devono immediatamente essere sanificati e la fornitura indifferibile di DPI a quanti lavorano lì dentro".
Intanto polemizzano anche i parlamentari del M5s ."Inefficienze dell'Asp di Siracusa? Certo, ma le vere colpe sono del governo Musumeci e di quelli che lo hanno preceduto. Non bisognava certo attendere l'arrivo di una troupe televisiva nazionale o del temibile Covid-19 per scoprire tutte le inefficienze dell'Asp di Siracusa che io, e ancor prima di me il collega Zito, denunciamo da anni. Sono inefficienze che vanno imputate ai governi che hanno amministrato la Sicilia oggi e nel passato, come è responsabilità di questo governo la lentezza nel muoversi per reperire i dispositivi di protezione individuale o nel presentare per tempo un piano Anti-Covid, arrivato solo a consuntivo, il primo aprile, dopo le continue pressioni delle opposizioni".
Così il deputato del M5S all'Ars Giorgio Pasqua. "Di certo c'è una cosa - ha concluso - la sanità post-Covid non potrà essere più quella del passato, il modo di gestirla non potrà essere quello col quale si è gestito fino ad oggi". "Siracusaè sempre stata dimenticata dalla politica - aggiunge Stefano Zito - A noi non serve un Covid team di passaggio, che forse ha guardato solo all'Umberto I e non a tutti gli ospedali della provincia, serve un aiuto costante per tutto il territorio. Serve un riassetto serio e complessivo dell'Asp perché cambiare solo il direttore generale non servirà a nulla se tutto quello che sta sotto questa figura rimarrà al suo posto. E tutto questo va fatto oggi, non domani, e non servono poteri speciali per fare qualcosa che è già di competenza di Musumeci".
(Nella foto un frame dello spot dell'Asp che parlava di sicurezza al Pronto soccorso dell'Umberto I°)