Rosolini, Spadola: "Per ora niente politica, c'è da evitare una bomba sociale"
"Non è il momento di pensare alla politica, ma a questa emergenza globale del coronavirus che rischia di diventare una bomba sociale, anche nella nostra Rosolini". Ad affermarlo è il consigliere e leader del Movimento 'Giovani Rosolinesi', Giovanni Spadola a 48 ore dalle dimissioni degli assessori Giuseppe Branca e Rosina Collemi e dall'uscita dalla maggioranza di quattro consiglieri: Luigi Calvo, Lorena Gerratana, Evelina Gambuzza e Rosario Modica, esponenti di tre gruppi diversi. In questo particolare momento Spadola non vuol sentire parlare di futuri assetti politico- amministrativi.
In un solo pomeriggio sieti passati da opposizione a maggioranza?
"Proprio adesso preferisco parlare di ben altro, per la politica c'è tempo. Quello che più mi preoccupa sono le difficoltà che stanno vivendo i rosolinesi per gli effetti del covid-19. Quando questa emergenza sarà finita, insieme ai miei colleghi che sono stati all'opposizione di questa amministrazione, ci metteremo a discutere per progettare il futuro di una Rosolini che diventi modello in provincia di Siracusa e non una Cenerentola".
Si aspettava della mossa dei due assessori e dei 4 consiglieri?
"Ho sempre pensato che questa amministrazione potesse implodere, ma il no alla sanificazione della città che volevano fare i privati a proprie spese, credo che sia stato l'ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso. Da quello che ho appreso dai diretti interessati, il sindaco ed i suoi amici, non avrebbero mai preso i suggerimenti dei consiglieri fuoriusciti e dei due assessori. In questa fase, comunque, va tutta la mia solidarietà a Branca, Collemi, Calvo, Gerratana, Gambuzza e Modica, condividendo le loro proposte che erano anche le mie"
Hanno sbagliato a stare in questa compagine amministrativa?
"Sbagliare è umano. Anch'io due anni fa ho commesso il grave errore di sostenere Incatasciato sindaco, ma credo di averlo fatto in buona fede. Ero convinto che ci sarebbe stato un cambiamento, pure generazioale. Invece no, si è rivelata solita minestra riscaldata della vecchia politica".
Nelle ultime ore, però, c'è stato un cambio di passo della giunta sul sostegno alle famiglie...
"Qui a Rosolini ciò che si può fare nell'immediato viene rinviato a domani. I provvedimenti che sono stati presi sono tardivi e comunque il Comune di Rosolini avrà 8 mila euro per la sanificazione e fondi per le famiglie disagiate dalla Regione Siciliana. Ne approfitto per ringraziare il governatore, Nello Musumeci che ha stanziato senza perdere un attimo di tempo 100 milioni di euro a sostegno della povertà".
Ma c'è anche la raccolta di fondi avviata dall'amministrazione comunale con l'apertura di un conto corrente...
"Questa cosa mi fa sorridere. E' come chiedere dell'acqua ad un assetato ed è la dimostrazione che gli esponenti di questa amministrazione non conoscono la realtà di Rosolini. L'emergenza sanitaria con il blocco delle attività commerciali, ha messo a nudo i problemi economici che questa realtà vive oramai da parecchi anni. I rosolinesi sono generosi per cultura, ma in tanti non hanno neppure i soldi per fare la spesa. In questi casi deve intervenire lo Stato, nel nostro caso, la Casa comunale, così come è avvenuto a Siracusa, Modica e Avola. A Rosolini non ci sono magnati come la signora Olga Franza, presidente della Caronte&Tourist che ha donato più di mezzo miliardo di euro per la sanità messinese. Qui queste cose non esistono".
Il futuro è tutto in salita?
"Non buttiamoci croci addosso. Sono ottimista per natura e credo che riusciremo a uscire da questa emergenza del coronavirus. Mi rendo conto che è una guerra, ma finirà. Però, nessun colpo di testa. Dobbiamo rimanere a casa per contenere la pandemia, solo così potremo vincere la nostra guerra".