Vinciullo, vi racconto la storia della Noto - Pachino e le inaugurazioni farlocche
"In questi giorni, l’incolpevole ex Provincia regionale di Siracusa avrebbe dato il proprio assenso alla chiusura della Strada Provinciale 19 Pachino-Noto, su richiesta del Consorzio per le Autostrade Siciliane, che non ha nemmeno predisposto una segnalazione degna di questo nome per evitare agli automobilisti di dover ritornare indietro, trovando la strada di collegamento con Pachino e Portopalo sbarrata". Lo dichiara Vincenzo Vinciullo.
"Premesso che la conclusione dei lavori di realizzazione della bretella procede con 5 anni di ritardo rispetto all’aggiudicazione dei lavori, che dovevano durare 900 giorni naturali, e alla consegna degli stessi, avvenuta il 2 febbraio del 2012, mentre il finanziamento dell’opera è avvenuto il 3 giugno del 2009".
Vinciullo fa la cronistoria di questa eterna incompiuta. "Ricordo che dal 2002 seguo l’iter per l’approvazione dei lavori di costruzione della bretella, in quanto fui nominato, a suo tempo, consulente a titolo gratuito dei Comuni di Portopalo e Pachino e che l’opera è stata finanziata dal compianto Ministro Altero Matteoli per un importo di circa 26 milioni di euro. In questi anni, per poter sbloccare i lavori che procedevano sempre molto lentamente, sono stato costretto ad intervenire più volte in Aula anche attraverso le interrogazioni parlamentari n. 1445 del 14/10/10, n. 2068 del 11/06/14, n. 2545 del 18/11/14, n. 3358 del 29/09/2015 e n. 3953 del 27/07/2016.
All’inizio dell’estate - ha proseguito Vinciullo - avevamo assistito a una pupiata megagalattica, degna della migliore tradizione napoletana, utilizzando anche la premiata pasticceria catanese, si cercò di fare capire ai cittadini che era stata inaugurata tutta la bretella che dallo svincolo autostradale conduceva a Pachino, Portopalo ed ai mosaici del Tellaro, che, come ricordiamo, nella originale progettazione dell’autostrada, erano stati esclusi dalla possibilità di accedere alla stessa.
In quell’occasione fui costretto a smentire con la dovuta forza quella notizia farlocca, nel silenzio assordante di tutti i rappresentanti istituzionali del territorio, che erano presenti e che hanno applaudito non so se alla qualità della pasticceria, oppure alla strada che presentava e che continua a presentare evidenti elementi che denotavano il fatto che era ancora in fase di realizzazione i lavori. Sempre in quell’occasione, benedetti da tutti, ad inveire contro di me, furono anche alcuni mollicci amministratori locali, che ora si nascondono. Inoltre, nel corso della conferenza stampa, venne comunicata la decisione di inaugurare l’intera bretella entro 8 mesi, così come entro 3 mesi dovevano essere inaugurati i lavori che avrebbero abbattuto la barriera di Cassibile. Oggi, ampiamente oltre i termini annunciati, siamo qui a piangerci addosso, provando delusione alcuni, continuando altri a lodare i soliti esponenti politici regionali, perché, anziché chiudere la strada provinciale per 5 mesi, forse si chiuderà solo per 90 giorni.
Ma in 90 giorni, cari amministratori locali e regionali, in Cina costruiscono 6 ospedali, in 90 giorni a Genova stanno realizzando un quarto di ponte. Qui cosa bisogna fare per cui è necessario tutto questo tempo? Qui bisogna solo accostare la costruenda strada ad opera del CAS, finanziata con fondi statali, all’esistente ponte sul fiume Tellaro.
Una distanza di meno di 100 metri, dove non ci sono opere in cemento armato o strutture in muratura, ma bisognerebbe solo colmare questa distanza per unire le due arterie. Negli anni passati, ha continuato Vinciullo, non eravamo rimasti con le mani in mano e anche quando si era prospettata l’ipotesi di chiudere per un mese la Noto-Pachino vennero avanzate delle soluzioni, ad esempio: si penso di coinvolgere il Genio Militare per costruire un ponte Bailey, sull’esistente ponte a monte di quello attualmente in servizio, che potesse essere utilizzato, solo ed esclusivamente, dalle ambulanze e dalle forze di polizia; si pensò di ammassare tutto il materiale di riempimento nel cantiere per poi doverlo soltanto accostare al ponte esistente; si disse che si dovevano coinvolgere la Prefettura ed i Sindacati, perché si doveva lavorare anche il sabato, la domenica e durante la notte. Del resto, capisco che ci sono le festività di carnevale e quindi i lavoratori non sono disponibili, ma la strada poteva essere chiusa il giorno delle Ceneri, quando in tutti noi non vi è la volontà di festeggiare e di stare a casa. Ora, chiudere una strada così importante per la sicurezza di Pachino e Portopalo senza coinvolgere il territorio è un abominio, chiudere senza coinvolgere la Prefettura è insopportabile, di conseguenza, dal momento che il buon Dio ci ha mandato un Prefetto capace e competente, che dimostra tutti i giorni di conoscere il territorio e di spendersi per esso, sarebbe opportuno chiedere l’intervento della Prefettura, sedersi a un tavolo con tutti gli Enti che hanno competenza sulla vicenda e immaginare un cronoprogramma che non umili il territorio ed esalti la capacità dei lavoratori e della ditta che sta eseguendo l’opera, evidentemente oltre che dei tecnici. Certo, sui politici sarebbe meglio stendere un velo pietoso, ancora una volta hanno dimostrato incompetenza, incapacità politica a gestire il territorio e dipendenza, ormai patologica, dalle decisioni altrui. Un consigli - ha concluso Vinciullo - penso, spassionatamente, di poterlo dare, senza essere accusato di presunzione: sarebbe opportuno e necessario studiare un pò di più, conoscere meglio realtà e fatti così come sono accaduti, si eviterà così di apparire come una sorta di ripetitori automatici di decisioni che vengono prese fuori dalla provincia di Siracusa e che il nostro territorio deve continuamente subire.