Mafia, boss e nipote condannati per armi ad Agrigento
Il tribunale di Agrigento ha condannato a 7 anni e 4 mesi di reclusione il boss Antonio Massimino, arrestato il 5 febbraio dell'anno scorso insieme al nipote Gerlando, dopo essere stati sorpresi a occultare un arsenale davanti all'ingresso della casa di campagna del capomafia, nei pressi del Villaggio Mosè. Quattro anni, 5 mesi e 10 giorni sono stati inflitti al ventiseienne. Massimino e il nipote sono stati bloccati dai carabinieri dopo avere visionato le immagini della telecamera, puntata sull'abitazione, nell'ambito di un altro procedimento di cui non si conosce nulla. Il difensore, l'avvocato Salvatore Pennica, aveva puntato proprio su questo aspetto per chiedere ai giudici di dichiarare inutilizzabile il video. Dentro il sacco, sotterrato e coperto con delle frasche, sono state trovate una pistola calibro 7,65, con la matricola abrasa, una pistola con caricatore completo di sei proiettili, 200 cartucce di vario calibro e infine due penne pistola calibro 6,35. Il pubblico ministero Gloria Andreoli aveva concluso la requisitoria chiedendo la condanna di Antonio Massimino a 13 anni e 6 mesi e di Gerlando a 11 anni, un mese e 10 giorni.