Più di 4300 Comuni italiani chiedono a Mattarella la revisione della riforma sulle Province
Sono 4.313 i Comuni che, per sollecitare istituzioni nazionali e locali, forze economiche sociali e la stessa opinione pubblica rispetto alla necessità di avviare una revisione della riforma delle Province, avendone ormai colti tutti i limiti, hanno voluto sottoscrivere un ordine del giorno in cui si evidenza l'urgenza di procedere verso il rafforzamento e la valorizzazione di queste istituzioni. Un elenco che tiene insieme tutto il Paese, dai Comuni più piccoli alle Città capoluogo, e che oggi è stato consegnato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella da una delegazione dell'UPI guidata dal Presidente Michele de Pascale. "Una testimonianza importante, come ha rilevato lo stesso Presidente Mattarella - sottolinea de Pascale - di quanto le Province siano considerate una istituzione necessaria per le comunità dai Comuni, sia nelle Città capoluogo che per i piccoli comuni , perché assicurano a chi vive sia nelle aree interne che nei grandi centri abitati, uguale diritto ai servizi essenziali: temi questi che sono molto cari al Presidente della Repubblica". Tra i punti essenziali del documento si trova infatti il rilievo dell'importanza delle Province per le città, per la coesione e il governo dei territori e attraverso cui sono garantiti servizi essenziali ai cittadini, quali la sicurezza nelle scuole superiori, la gestione ed efficienza delle strade provinciali, gli interventi per contrastare il dissesto idrogeologico. Servizi che, si evidenzia nel documento sottoscritto dai Sindaci, sono diritti inalienabili che non possono essere assicurati a livello comunale ma che necessitano di un ente intermedio per l'erogazione ottimale. L'ordine del giorno è stato accolto e sottoscritto da 4.313 Comuni delle 76 Regioni a Statuto Ordinario su 5.500 totali, in media il 77% del totale con Regioni, come l'Emilia-Romagna, la Liguria e la Puglia, dove si è superato il 90% dell'adesione. "Noi oggi dal Presidente della Repubblica abbiamo idealmente rappresentato queste comunità che chiedono a Parlamento e Governo di risolvere, con urgenza, questa situazione di incertezza sia finanziaria che istituzionale che ormai si trascina da troppo. Ma anche di considerare le Province come le istituzioni che possono contribuire al rilancio dello sviluppo del territorio, attraverso un piano degli investimenti che ci permetta di essere orgogliosi delle scuole e delle infrastrutture del Paese. Nelle prossime settimane - conclude il Presidente dell'UPI - consegneremo questo elenco anche a Governo e Parlamento, insieme ad un piano dettagliato delle opere pubbliche pronte per essere trasformate in cantieri. Siamo certi che su questi temi sentiremo forte il sostegno del Presidente della Repubblica".