Arrestato l'aggressore dell' amministratore delegato del Catania Calcio
E' un noto pregiudicato catanese l'ultrà che due giorni fa su un traghetto in servizio sullo Stretto di Messina ha aggredito l'amministratore delegato del Catania. Pietro Lo Monaco. L'uomo, di cui non è stata resa nota l'identità, è stato arrestato per violenza privata aggravata da personale della squadra tifosi della Digos catanese in collaborazione con quello della Questura di Reggio Calabria. L'arresto è stato eseguito in flagranza di reato differita, entro 48 ore dall'aggressione. Secondo la ricostruzione della Polizia di Stato, "il grave episodio si inscrive in una serie di fatti" finalizzati al "chiaro scopo di ottenere con la violenza che l'amministratore delegato abbandoni la gestione della società sportiva".
E' un leader degli "Irriducibili" della Curva Sud del Catania, Rosario Piacenti, 54 anni, pregiudicato, l'uomo arrestato ieri dalla Digos etnea, in collaborazione con i colleghi di Reggio Calabria. E' ritenuto responsabile di violenza privata ai danni di Pietro Lo Monaco, amministratore delegato del Calcio Catania. L'arresto, è stato eseguito grazie alla cosiddetta "flagranza differita" prevista per reati commessi a causa di manifestazioni sportive ed è stato possibile grazie alla normativa speciale che consente l'adozione del provvedimento pre-cautelare, in presenza di determinati presupposti (ripresa video-fotografica, individuazione del soggetto responsabile, esigenze di ordine pubblico), comunque entro le 48 ore dal compimento del fatto. Le indagini della Digos etnea erano state avviate il 27 novembre. Piacenti si trovava a bordo del traghetto partito da Messina in direzione Villa San Giovanni Nord. Dal filmato del sistema di video-ripresa installato sul traghetto, si vedeva chiaramente che l'aggressore, dopo essersi avvicinato al bancone del bar dove Lo Monaco stava facendo colazione, gli sferrava uno schiaffo facendogli volare gli occhiali e colpendolo una seconda volta alla presenza di altre persone. Da qualche tempo Piacentini aveva assunto un atteggiamento di aperta ostilità nei confronti del Lo Monaco: cori ingiuriosi nei suoi confronti erano stati intonati in occasione delle partite e in scritte erano comparse sui muri, insieme a striscioni offensivi installati in numerosi punti della città. Sono in corso accertamenti per l'individuazione delle altre persone presenti al momento dell'aggressione e nei loro confronti scatterà il Daspo e sarà proposta l'irrogazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.
L'AGGRESSORE E' LEGATO AL CLAN DEI 'CEUSA'
Rosario 'Saro' Piacenti, 54 anni, arrestato e posto ai domiciliari dalla Digos per l'aggressione a Pietro Lo Monaco, è uno degli appartenenti della famiglia dei 'Ceusa' (Gelsi), clan attivo soprattutto nel rione Picanello di Catania, anche se non è mai stato indagato per associazione mafiosa, ma accusato e processato per usura aggravata. Il suo nome è finito in una relazione annuale delle Commissione parlamentare Antimafia. Un caso eclatante fu la richiesta di un 'contributo per le spesi legali' di alcune migliaia di euro fatta all'allora capitano del Catania, Marco Biagianti: condannato in primo grado a 4 anni e 4 mesi, è stato assolto in appello perché il fatto non sussiste insieme con un suo presunto complice. Il calciatore ha sempre negato l'estorsione e non si è costituito parte civile. Nel 2016 è stato arrestato nell'ambito dell'operazione 'Nero Infinito' per usura nei confronti di un produttore cinematografico. Accusati con lui, tra gli altri, anche la madre, Salvatrice 'Pina' Viola, e Sebastiano 'Nuccio' Mazzei, capo del clan dei 'Carcagnusi', indagato per estorsione. Madre e figlio sono stati condannati a conclusione del processo col rito abbreviato a cinque anni di reclusione. In secondo grado la pena è stata ridotta a due anni e otto mesi per la donna e a quattro anni e quattro mesi per Rosario 'Saro' Piacenti, che il 5 ottobre scorso ha lasciato gli arresti domiciliari per fine pena e ha comprato la tessera del tifoso per potere andare a seguire il Catania allo stadio.