Siracusa, Moena Scala replica a Reale: "Serve un cambio di passo"
Si trasmette copia della comunicazione trasmessa in data odierna dal presidente del Consiglio comunale di Siracusa, Moena Scala, al consigliere Ezechia Paolo Reale, in risposta ad una sua specifica richiesta in ordine alla seduta consiliare del pomeriggio. La stessa è stata inoltre trasmessa agli altri Consiglieri.
"Vengo chiamata in causa dal consigliere Reale il quale mi esorta, in nome di un rispetto della democrazia e dell'Istituzione che rappresento, a lasciare spazio nella seduta odierna, al dibattito sulla attuale situazione consiliare.
Questa Presidenza, sin dal suo primo istante di insediamento, spesso nel totale silenzio e nell'indifferenza di chi oggi batte i pugni sul petto recriminando ciò che ha sempre avuto, ha più e più volte ribadito nel corso di questi sedici mesi di investitura la forte ed assoluta necessità di un dialogo costruttivo tra le forze politiche.
Questa Presidenza, più e più volte - ed anche in questo caso invano- ha tentato di ricondurre nei binari di un corretto e pacato dialogo istituzionale le continue ed immature bagarre di un'Aula che spesso ha disatteso ciò che questa città grida ancora a gran voce ovvero quella maturità politica di chi è chiamato a rappresentarla piuttosto che mortificarla con scenette da cabaret.
Questa Presidenza, nel rispetto della pluralità politica delle forze che rappresenta, ha richiamato, attraverso note ufficiali, continue prese di posizione a difesa dell'Istituzione e non del proprio ruolo personale, comunicati stampa e continui richiami nel corso delle tante sedute svolte, ad un ordine ed una dialettica pacata e degna della città che tutti rappresentiamo.
Questa Presidenza, egregio collega Reale, ha sempre fatto questo nella quasi totale indifferenza soverchiata da una dialettica urlata ed incapace, alla resa dei fatti, di rappresentare questa città come meriterebbe.
Inutile tediare tutti voi sulla grande mole di documenti a corredo di questa mia posizione, sempre o quasi sempre ignorata.
Questa Presidenza, infine, nonostante il continuo clima di odio e mancanza di dialogo istituzionale, spesso alimentato ad arte proprio da alcuni membri del Consiglio, ha introdotto, con grande e convinta determinazione, uno spazio iniziale dedicato alle comunicazioni su argomenti considerati rilevanti per la città.
Converrà con me dunque, egregio collega Reale, che la sua richiesta non può che trovarsi in perfetta sintonia con quanto da sempre messo in atto dalla scrivente, mantenendo tempi e modi fin qui concessi nel rispetto delle tematiche trattate e, ricordando a tutti che esiste un ordine del giorno fissato e sul quale ognuno di noi è responsabilmente tenuto ad esprimersi.
Mi consenta, infine, di precisare un aspetto per me essenziale in ordine alla inesatta rappresentazione data di questo Consiglio Comunale che presiedo, come di un organo rimasto nel forzato silenzio: il libero esercizio del voto consiliare, la consapevolezza delle decisioni istituzionali intraprese nel civico consesso e, financo la voluta o meno assenza dallo stesso, rappresentano perfettamente quello che lei recrimina e che da par mio, ho sempre fatto rispettare: ovvero la libertà sancita dalla Costituzione di esprimere la propria posizione politica in ragione di una mandato conferito ad ognuno dei Consiglieri comunali dal proprio elettorato.
Auspico, pertanto, che questa dolorosa pagina politica cittadina possa spingere tutti a dare finalmente concreta attuazione a quel "cambio di passo" tanto sperato, quanto necessario”.