Ragusa, cedono pannelli al Tribunale: chiuse aule per le udienze
Piove nel palazzo ex Ina di piazza San Giovanni, a Ragusa. L'immobile, affittato a spese del Comune di Ragusa, è al servizio del Tribunale ibleo da quando è avvenuto l'accorpamento del Tribunale di Modica a quello di Ragusa. Nell'ex Palazzo Ina si svolgono le udienze per cause di lavoro e per le esecuzioni mobiliari e immobiliari. A causa delle infiltrazioni di acqua piovana, il presidente del Tribunale, Biagio Insacco, è stato costretto a firmare un provvedimento di chiusura temporanea a causa del crollo di pannelli di copertura.
Sulla vicenda interviene l'avvocato Enzo Galazzo, portavoce del Comitato Pro Tribunale di Modica. "Voglio ricordare che tali fenomeni ebbero a manifestarsi già un paio di anni fa, seguiti da analoghi provvedimenti e da analoghe, vane rassicurazioni. Noto però che altri inconvenienti (chiamiamoli cosi') si sono manifestati nel corridoio al secondo piano del palazzo di via Natalelli, che rivela la caduta di calcinacci dal soffitto e la interdizione parziale del transito agli utenti. Torno a ricordare, a quanti hanno titolo per intervenire, che già sei anni fa tecnici incaricati dai dirigenti del Tribunale e della Procura affermarono che il Palazzo presentava "criticità strutturali" ma non se ne è fatto nulla salvo che ricorrere a pannicelli caldi. La richiesta di sequestro, sostenuta dal compianto amico Avvocato Carmelo Scarso e da me, è stata rigettata, all'esposto presso la Procura della Corte dei conti cui è stato segnalato lo sperpero di denaro pubblico, non è stato dato alcun seguito, l'ineffabile Ministro della Giustizia continua a negare al Governo regionale l'incontro per la sottoscrizione della convenzione che potrà consentire l'utilizzo della struttura giudiziaria di Modica, moderna, antisismica e abbandonata! Che cosa si aspetta ancora, la tragedia? Se ciò dovesse malauguratamente verificarsi non ci saranno scaricabarile a giustificare né a sollevare da responsabilità".
Il problema sicurezza negli uffici giudiziari di Ragusa si ripropone, dunque, nella sua evidente gravità. Una evidenza che sembra, però, lasciare indifferenti chi dovrebbe intervenire per tutelare operatori della giustizia e utenti. Negli ultimi anni non ci sono state prese di posizione nè dal Ministero, nè dalla Prefettura, nè dagli organismi che si occupano di prevenzione e di sicurezza n ei posti di lavoro. L'unico "rimedio" è stato quello di spendere fiumi di denaro, contravvenendo alla legge, per affittare locali - come il palazzo ex Ina di Piazza San Giovanni - inadeguati ad ospitare uffici giudiziari. Non è stata neppure presa in considerazione la soluzione - prevista dalla normativa - di utilizzare il Palazzo di giustizia di Modica: una soluzione che avrebbe consentito di non sperperare soldi pubblici e di dare un servizio migliore agli utenti. Tutto ciò, al momento, rimane avvolto nel mistero e le domande si infrangono su un vero e proprio muro di gomma.