Agricoltori, 20 mila in piazza a Palermo contro le politiche della Regione
Sono stati circa 20 mila, secondo la Coldiretti, gli agricoltori che hanno manifestato stamani a Palermo. "Non possiamo accettare che un governatore dica che per allineare la Sicilia alle altre regioni debbano passare più di 10 anni - sostiene la Coldiretti - Non possiamo accettare che si addossi la colpa delle inefficienze alla mancanza di personale qualificato. O che la colpa sia del governo nazionale o di quello precedente e dell'Unione europea". Alla manifestazione hanno partecipato il presidente nazionale Ettore Prandini, il segretario generale Vincenzo Gesmundo con le responsabili nazionali di giovani e donne impresa Veronica Barbati e Floriana Fanizza. "Durante l'incontro con Nello Musumeci - dice Ettore Prandini - è emerso che devono passare anni per ottenere un cambiamento che riguardi la soluzione ai problemi della zootecnia, viabilità, al sistema irriguo. E questo credo non si possa assolutamente accettare perché significa confinare la Regione all'ultimo posto. Il punto è - aggiunge Prandini - che se non si spendono i fondi europei in tempo, la Sicilia rischia di non averli più. Un paradosso perché questa isola ha bisogno di investimenti, di strade, di possibilità al pari del resto d'Italia". E ancora: "La Sicilia ha il diritto a non essere una regione di serie B. Se aspettiamo 15 anni non ci saranno più le imprese agricole. Non possiamo accettare che venga detto che questa manifestazione viene fatta perché governa il centrodestra". "Invito il governo della Sicilia a verificare che interventi svolgono le altre regioni guidate dal centrodestra a sostegno dei comuni e delle Province". "Non facciamo strumentalizzazioni di alcun tipo - ha affermato Francesco Ferreri, presidente Coldiretti Sicilia - Vogliamo un confronto chiaro, aperto sui punti che abbiamo individuato come strategici primi tra tutti il finanziamento ai giovani. In queste ore leggiamo di finanziamenti nei vari comparti che solo grazie alla nostra manifestazione sono stati sbloccati ma un conto è dire e un altro è fare in tempi europei. Vogliamo risposte chiare e concrete nei prossimi giorni. Se così non fosse organizzeremo altre manifestazioni". Per la Coldiretti "non è giusto che un giovane che ha tutte le carte in regola per lavorare in agricoltura a distanza di anni non riceva ancora l'aiuto". "Che Regione è quella in cui i guasti alle condotte idriche si verificano ogni anno? Oggi, qui - ha concluso Francesco Ferreri - ci sono le grandi aziende agricole, le medie, le piccole. Ci sono i giovani, le donne. Ci sono intere famiglie che sono venute a dire che non è più possibile fare agricoltura in questo modo".