Pachino, Consiglio sciolto per mafia: Quartarone a Bruno chieda scusa ai cittadini
“Ha paragonato l’ex prefetto di Siracusa Giuseppe Castaldo a Vincenzo Colmayer, ai tempi di Crispi e scrive nel suo profilo Facebook 'utilizzato per colpire politicamente le prime amministrazioni socialiste della Sicilia'. Al di là della vicenda sulle infiltrazioni mafiose al Comune di Pachino, l’ex sindaco Roberto Bruno, è stato il protagonista di una disfatta che ha portato un’intera città al collasso economico e sociale”. Ad affermarlo è l’ex consigliere di “Piazza Pulita”, Corrado Quartarone che aggiunge. Oggi se c’è un responsabile di questa debacle è solo lui, bravo a demonizzare i suoi avversari, arrivando anche sul filo della calunnia. Si dovrebbe vergognare a sostenere che si è trattato di un 'regolamento di conti' politico attraverso il prefetto Castaldo. Lui è quello che quando la Procura prende di mira i suoi avversari politici è nel pieno della legalità, quando invece gli toccano la sua poltrona, allora parla di Crispi. Si vergogni. L’ex sindaco di Pachino avrebbe dovuto prendere atto un anno e mezzo fa che non aveva più i numeri per governare, ma pur di rimanere al suo posto a distribuire affidamenti a destra e sinistra ( direi meglio ai suoi amici di partito) ha fatto calciomercato , prendendo consiglieri 'discutibili' . Ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti: un bel cartello all’ingresso di Pachino con la scritta 'Benvenuti nella città della mafia'. A tal proposito - prosegue Quartarone - la stragrande maggioranza dei pachinesi vive nella legalità e nel rispetto delle regole. Questa città non merita un appellativo così infame. L’ex sindaco Bruno ha pure scritto che ricorrerà alla decisione del Consiglio dei ministri. Spero che lo faccia a suo spese e non con i soldi della collettività. La realtà è che questa amministrazione “espulsa” dallo Stato lascia l’eredità pesante ai pachinesi, di dover fare i conti con un mare di debiti. Bruno ha avuto anche la la sfacciataggine, di dichiararsi un “Santo mentre gli altri erano delinquenti”. Si guardi allo specchio e chieda scusa a quanti ha infangato con le sue bugie e le sue menzogne. Soprattutto ai pachinesi che eleggendolo, si sono fatti del male da soli”.