Televisione, Luca Zingaretti: "All'Italia servono tanti Montalbano"
"Montalbano ricorda la generazione dei nostri nonni: ha un suo rigore morale, un modo di pensare per cui non possiamo che provare struggente nostalgia. Non ha un prezzo attaccato alla giacca, non si vende. Quello che è giusto è giusto, quello che non lo è non è contrattabile, si può discuterne, provare a convincerlo, ma non costringerlo a cambiare opinione". Luca Zingaretti, che torna nei panni del commissario più amato della tv con due nuovi episodi ('L'altro capo del filo' in onda lunedì 11 febbraio e 'Un diario del 43' il 18 febbraio, entrambi su Rai1 in prima serata) racconta a Famiglia Cristiana, nel numero oggi in edicola, perché l'Italia abbia bisogno di gente come lui: "Incarna quei valori antichi che non avremmo dovuto perdere. Il pubblico si è innamorato di questo sbirro perché sa farsi carico della debolezza delle persone". Circa il suo rapporto col commissario, a cui dà volto da 20 anni, precisa che ormai è un vecchio amico, che ogni anno vado a trovare per sentire come sta e scambiarci due chiacchiere". Alla domanda come si trova in questa Italia un po' spaventata, un po' incattivita? Zingaretti risponde: "bisognerebbe chiederlo ad Andrea Camilleri, che comunque dà una risposta nei libri. È un Montalbano cui non piace quello che stiamo vivendo. Ma a chi piace? La crisi economica da dieci anni morde ai polpacci la gente, molti faticano ad arrivare a fine mese e questo genera timore, che a sua volta genera violenza e rabbia. Un'emergenza ambientale, di cui non capiamo la portata, subliminalmente ci porta ansia; la forbice tra ricchi e poveri s'è allargata a dismisura, in termini di Paesi e in termini di individui. È una situazione esplosiva e Montalbano risente del clima plumbeo in cui viviamo". Zingaretti ammette anche che il suo "doppio" Salvo Montalbano, entrando da 20 anni "in casa delle persone la sera quando sono insieme, a volte "invade" la quotidianità sua e della sua famiglia. Zingaretti e Luisa Ranieri si sono anche sposati nei luoghi di Montalbano: Ma, assicura l'attore, non è stato un omaggio al Commissario".