Gruppo Cmc in crisi, manifestazione e corteo a Caltanissetta
Un corteo stamani si è svolto lungo le strade di Caltanissetta contro lo stop dei cantieri sulle statali 640 e 121 e contro il blocco dei pagamenti a favore delle aziende, determinati dallo stato di crisi dichiarato dal gruppo Cmc. La manifestazione, con numerosi sindaci dei comuni nisseni e agrigentini e alla presenza dell'assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone e del vescovo di Caltanissetta mons Mario Russutto, ha fatto registrare una grande mobilitazione. "Se prima i governi nazionale e regionale non metteranno l'Anas nelle condizioni tecnico-finanziarie di pagarci almeno un congruo anticipo sui nostri crediti pregressi, non saremo più nelle condizioni di proseguire alcuna attività o fornitura, né ai cantieri della Cmc né a qualsiasi altro committente". Lo hanno le imprese del Comitato creditori della Cmc in crisi all'assessore Falcone, durante ò'assemblea delle aziende che avanzano oltre 50 milioni di euro dal gruppo ravennate e che hanno partecipato alla protesta con sindaci, associazioni, sindacati, commercianti e cittadini per chiedere la fine dell'isolamento di buona parte della Sicilia. "Il gruppo Cmc, con l'autorevole mediazione di Anas - hanno spiegato le imprese a Falcone - ci ha proposto di riprendere i lavori e in cambio Anas ha assunto l'impegno di pagarci direttamente le nuove opere per non aggravare ulteriormente la nostra condizione finanziaria. Ma noi, pur apprezzando la disponibilità dell'Anas e l'accordo che ha raggiunto con la Cmc, siamo costretti a rispondere che non siamo più nelle condizioni di muovere un solo bullone, coperti come siamo dai debiti causati dal general contractor che non ci paga da un anno e mezzo. Abbiamo chiesto a Falcone di reiterare solleciti istituzionali e pressioni politiche sul governo nazionale, affinché dia ad Anas anche i mezzi per sbloccare questo impasse sul nostro pregresso. Attendiamo pertanto una convocazione dal governo nazionale per avere rassicurazioni in merito".