Migranti, 53 morti nella stiva del barcone: chiesti 5 ergastoli a Palermo
Chiesto l'ergastolo per cinque dei sette imputati sotto processo a Palermo con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, naufragio e omicidio plurimo, in relazione alla morte di 53 migranti. E' il caso che riguarda il salvataggio effettuato dalla nave svedese Poseidon, poi giunta al porto del capoluogo siciliano il 27 agosto 2015. Sulla banchina giunsero circa 600 sopravvissuti e decine di salme. Secondo la pubblica accusa - l'aggiunto Annamaria Picozzi e i sostituti Renza Cescon e Calogero Ferrara - gli imputati hanno "dapprima promosso ed organizzato e successivamente effettuato il trasporto nel territorio dello Stato di 494 persone, a bordo di una imbarcazione di circa 20 metri, affrontando la traversata del Canale di Sicilia sino ad essere soccorsi, nelle acque del Mar Mediterraneo, dalla nave "Poseidon" della Guardia costiera svedese". Hanno poi sottoposto le persone trasportate ad un "trattamento inumano e degradante, avendole reiteratamente percosse e minacciate anche con l'uso di coltelli e bastoni, costringendoli a rimanere seduti ed immobili durante la navigazione e stipandoli almeno in 100 all'interno della stiva, dalla quale impedivano l'uscita". Tutte azioni compiute con violenza e utilizzando anche armi. Hanno ricostruito i pm dinanzi alla Corte d'assise, presieduta da Sergio Gulotta: "Hanno stipato il natante all'inverosimile, tutti erano privi di qualsiasi dispositivo di sicurezza, di acqua e cibo, rinchiudendo circa 100 persone nella stiva (alta circa un metro e mezzo), occupata dai motori accesi, priva di boccaporti o altre uscite per l'aria, facendo navigare l'mbarcazione a motori accesi, ben consapevoli della mancanza di spazio e di aria e dell'inalazione di fumi di scarico da parte delle persone rinchiuse nella stiva adibita anche a vano motori". Una condotta, questa, che ha provocato la morte di di 53 persone per asfissia. Ergastolo, quindi, e' la richiesta di condanna per Iissa Okrema Ahmad, siriano, 26 anni; Buchalla Zied, libico, 29 anni; Hasan Chibab, marocchino, 41 anni; Mohamed Alif, marocchino, 24 anni; Badr Kachouch marocchino, 31 anni. Chiesta, invece, l'assoluzione per Sami Naser (26 anni, siriano) e Alradi Isam (marocchino, 29 anni).