Modica, Giornata della Memoria: studenti incontrano Lia Levi
In occasione della Giornata della Memoria ( domenica 27 gennaio) l’amministrazione comunale di Modica sta promuovendo alcuni momenti per celebrare una ricorrenza internazionale per commemorare le vittime dell'Olocausto.
Il programma degli eventi comincerà sabato 26 gennaio. patrocinando un’iniziativa organizzata dalla Scuola secondaria di 1° grado “Giovanni XXIII” e dall’Istituto professionale di stato per i servizi alberghieri “Principi Grimaldi”.
Al teatro Garibaldi dalle ore 9 alle 11 gli alunni delle terze classi della scuola secondaria di primo grado “Giovanni XXIII” e successivamente dalle 11 alle13 le classi V delle scuola secondaria di secondo grado “Principi Grimaldi” incontreranno la scrittrice Lia Levi* finalista del Premio Strega 2018 e vincitrice della quinta edizione del Premio Strega sezione giovani con il suo “Questa sera è già domani”.
L’opera narra la storia del marito Luciano Tas che, a causa delle legge razziali, fu costretto a fuggire in Svizzera con la famiglia.
Domenica 27 gennaio all’Auditorium “Pietro Floridia” alle 17.30 l’assessorato alla Cultura e la direzione della Biblioteca comunale “Salvatore Quasimodo” organizzano un incontro con la scrittrice e giornalista Lia Levi. Sarà lo storico Giuseppe Barone a conversare con l’autrice di “Questa sera è già domani”.
“Non ci poteva essere migliore occasione, commenta l’assessore alla Cultura Maria Monisteri, per commemorare la Giornata della Memoria con una straordinaria donna e scrittrice come Lia Levi, vittima delle disumane leggi razziali che nel 1938 ci regalò il regime fascista.
Sarà una testimonianza essenziale per gli studenti e per noi per entrare nei valori della solidarietà, della tolleranza e della necessità per tutti di avere una pacifica e civile convivenza.”
*Lia Levi nasce ottantasette anni fa a Pisa da una famiglia piemontese di origine ebraica. Al principio degli anni '40 la famiglia si trasferisce a Roma, dove la scrittrice vive tuttora. Da bambina ha dovuto affrontare i problemi della guerra e della persecuzione razziale. Dopo l'8 settembre 1943 riuscì a salvarsi dalle deportazioni nascondendosi con le sue sorelle nel collegio romano delle Suore di San Giuseppe di Chambéry.