Caporalato e lavoro nero nel Siracusano, chiuse cinque aziende
Con il supporto dei Militari del Comando Provinciale di Siracusa e d’intesa con il Dirigente dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Siracusa, i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro (N.I.L.) hanno eseguito 16 accessi ispettivi in altrettante aziende operanti nei settori edile, commercio, ristorazione e case riposo, al fine di arginare il dilagante fenomeno del lavoro nero, del caporalato e delle violazioni sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
A seguito dei controlli operati tra i Comuni di Lentini, Siracusa, Avola, Floridia, Noto, Melilli, Priolo Gargallo e Rosolini, sono state esaminate 38 posizioni lavorative, di cui 21 sono risultate irregolari sotto il profilo contributivo e retributivo.
Sono stati inoltri individuati 10 lavoratori in nero, nel corso dei controlli, in cantieri edili, case di riposo, bar/pasticcerie e supermercati.
Nei confronti dei titolari delle cinque aziende suddette è scattato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per avere utilizzato “in nero” più del 20% della forza lavoro.
Nei confronti di 5 datori di lavoro, inoltre, è scattata la denuncia in stato di libertà per diverse violazioni in materia di sicurezza sul lavoro,che riguardano l’omessa sottoposizione dei dipendenti a visita medica per l’idoneità al lavoro, fornitura di mezzi e strumenti di lavoro inadeguati all’attività lavorativa, omessa verifica delle disposizioni contenute nel piano di sicurezza e mancata adozione di opere di protezione contro il rischio di caduta dall’alto.
In tutti i casi sono state impartite opportune prescrizioni ai datori di lavoro, col fine di ripristinare le condizioni di sicurezza imposte dalla legge. A volte si è resa necessaria la temporanea inibizione ad operare nell’area di cantiere.
Ed ancora, nei confronti di 5 titolari di imprese, è scattata la denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa per violazione dell’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori, per avere utilizzato sistemi di videosorveglianza senza preventivo accordo sindacale o autorizzazione dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro. Inoltre è stata disposta l’immediata cessazione del funzionamento degli impianti, in quanto consentivano il controllo a distanza dell’operato dei dipendenti.
Le sanzioni amministrative irrogate ammontano a 40 mila euro e le ammende contestate ammontato a oltre 41 mila euro.
I controlli dei Militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro proseguiranno al fine di prevenire il ricorso a manodopera occupata in violazione di legge e contrastare infortuni sul lavoro nei diversi settori produttivi, specialmente quelli del settore edile e del settore agricolo.