Venti anni fa la strage di Vittoria, alla Messa istituzioni assenti
Alla messa in suffragio delle vittime della strage di San Basilio di vent'anni fa, a Vittoria (Rg), i rappresentanti delle istituzioni civili e militari non c'erano. Un'assenza che non è passata sotto silenzio. Ieri per la prima volta, dopo 19 anni, non c'era alcun rappresentante dell'amministrazione comunale attualmente retta da una commissione prefettizia, né il gonfalone della città alla messa in suffragio delle vittime. Nonostante uno tre dei commissari prefettizi, Giancarlo Dionisi, che reggono il Comune dopo lo scioglimento del consiglio per mafia avesse annunciato la sua presenza, ieri alla messa non ha partecipato alcun rappresentante. A sottolinearlo anche l'ex sindaco di Vittoria Giuseppe Nicosia: "Ho dovuto prendere anche atto di come anche in questa triste occasione la città abbia fatto un passo indietro. Nessun manifesto commemorativo, come invece si faceva da 19 anni a questa parte, nessuna corona di fiori alla lapide posta in piazza del popolo. A fronte della lodevole presenza degli scout, del rappresentante di Libera e di altre organizzazioni di categoria ed associazioni cittadine, il vuoto istituzionale è stato registrato nella mesta cerimonia durante la quale venivano ricordati i giovani uccisi da Cosa nostra. Triste questo vuoto. Da parte di tutte le istituzioni". La strage di San Basilio avvenne il 2 gennaio 1999 e provocò la morte di 5 persone ad opera di un 'commando' mafioso. All'interno di quel bar caddero anche due vittime innocenti, due tifosi del Vittoria calcio, Salvatore Ottone e Rosario Salerno, che si trovavano lì per caso e che non erano obiettivo dei sicari venuti da fuori per fare fuori il capo della 'stidda', Angelo Mirabella.