Il governo della Regione apre contenzioso con Roma su benzina e aerei
"Io sono fermo al pane con lo zucchero o quello fritto, non ho mai mangiato nutella. Ognuno mantiene un proprio stile istituzionale, ed è giusto sia cosi. Abbiamo grande rispetto per il governo centrale ed esigiamo che il rispetto sia ricambiato, anche non se non sempre avviene". Così il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, ha risposto ai cronisti a Palazzo d'Orleans per il tradizionale scambio di auguri.
"Forse non ci arriviamo, ma questo lo posso dire tra 48 ore perché ogni assessore sta lavorando per poter produrre la certificazione necessaria. L'Ue ci chiede un tetto di 674 milioni di euro, vi posso dire che abbiamo superato i 570 milioni. A questo punto non so se riusciamo a raggiungere il target e non so se gli uffici stiano producendo certificazione voglio augurarmelo, ma comunque rispetto ai 6 milioni che abbiamo trovato quando ci siamo insediati avere potuto impegnare ed erogare tante risorse è già un motivo di orgoglio". Musumeci ha aggiunto: "Rimarrebbe l'amarezza per essere penalizzati da Bruxelles, ma questa amarezza non mi sento di poterla assimilare assieme ai colleghi perché se non abbiamo fatto miracoli ci siamo andati vicini". "Nessuno avrebbe scommesso di lambire il target, non ci avrebbe creduto nessuno - ha concluso - Abbiamo impegnato i dipartimenti fino al massimo con una profusione di energie assolutamente inimmaginabili".
"La nostra strategia di riforma non punta a produrre quante leggi più possibili. Leggevo dichiarazioni di Davide Faraone e prima di lui del suo nemico anzi collega di partito Giuseppe Lupo: questo governo non ha prodotto leggi. Ma davvero siamo convinti di illudere il popolo siciliano? Ne abbiamo migliaia di leggi inapplicate. Un governo non si misura dal numero dei ddl che propone all'aula, ma dagli obiettivi che riesce a raggiungere". Così il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci.
"La nostra stagione di riforma prevede 10-12 disegni di legge, 4 già presentati, altri 6 li presenteremo nei prossimi mesi. Ma se il Parlamento non ha portato avanti nessuna dei 4 ddl come si fa a chiedere al governo di presentare leggi?", ha sottolineato Musumeci. Il governatore ha fatto riferimento ai ddl su pesca, rifiuti, semplificazione amministrativa e lavori pubblici, mentre per quelli futuri ha citato la riforma forestale, i consorzi bonifica, la gestione delle riserve e l'omogeneizzazione degli enti in agricoltura. "Noi non abbiamo bisogno di produrre leggi perché non ne ha bisogno il popolo siciliano, semmai serve una riorganizzazione delle leggi con testi unici - ha affermato Musumeci - Siamo serenamente convinti di essere sulla strada giusta, non abbiamo creato rimpasti in giunta o sostituito assessori".
"Un governo che non ha maggioranza e che riesce a superare le tempeste, i marosi e una campagna pubblicitaria denigratoria merita rispetto da parte delle opposizioni e anche delle organizzazioni sindacali", ha aggiunto Nello Musumeci. Il governatore s'è soffermato sui sindacati. "Mai una parola di ringraziamento, ma è mai possibile? Nemmeno di fronte agli aumenti per i forestali e al contratto per i regionali".
"L'ultimo sforzo è evitare di pubblicare il bilancio della Regione a maggio. Se possiamo approvarlo entro l'esercizio 2018 magari subito dopo l'Epifania sarà un bel risultato, se non riusciamo a farlo e lo approviamo entro il 31 gennaio anche questo sarà un bel risultato. Ma che senso ha contestare un bilancio che deve essere agile e snello dato che poi sarà il collegato a contenere le proposte parlamentari che dovranno essere ragionevoli? Per questo oggi in aula contiamo sul senso della responsabilità della coalizione e delle opposizioni per approvare il bilancio e poi lavorare subito dopo al collegato".
"Non era mai accaduto, almeno negli ultimi trent'anni, che un governo della Regione chiedesse e ottenesse nel giro di un paio di settimane un tavolo di confronto con Roma per mettere in elenco 6-7 punti prioritari. Il vice presidente Armao ha tenuto il confronto per 4 mesi lunghi e difficili, all'ultimo il tavolo stava per saltare ma alla fine l'abbiamo avuta vinta noi: abbiamo chiesto al governo di restituirci quello che ci era stato tolto, senza atteggiamento remissivo, senza piattino in mano e senza complessi di colpa o responsabilità". Così il presidente della Regione siciliana. "Abbiamo ottenuto i primi tre risultati significativi - ha aggiunto Musumeci - rimangono aperti altri dossier sui quali torneremo ai primi di gennaio: la riforma della finanza locale, la sorte delle Province, la defiscalizzazione dei prodotti petroliferi che è una battaglia dalla quale non si arretra neanche di un millimetro, e la continuità territoriale che ci consentirebbe di garantire ai residenti in Sicilia di potere viaggiare con tariffe sociali assolutamente accessibili".Parlando del dossier sulla continuità territoriale aperto con Roma su cui ci sarà un confronto istituzionale, il governatore della Sicilia Nello Musumeci ha riferito ai cronisti, durante lo scambio di auguri di fine anno, un episodio che gli è accaduto qualche giorno fa. "Sono stato a Roma a spese mie e quando dovevo anticipare il viaggio di ritorno per raggiungere Catania a seguito del sisma mi è stato detto di pagare 540 euro per il volo Roma-Catania della compagnia italiana - 540 euro sono mezzo stipendio di un impiegato e di un operaio", ha sottolineato il governatore.