Palermo, revocata scorta a Conticello: "Festeggiamo fine del clan"
"Siete tutti miei ospiti il 27 dicembre in piazza San Francesco a Palermo e in altre piazze italiane. La mafia non c'e' piu'". Ironia amara quella di Vincenzo Conticello, imprenditore dello street food d'autore di Palermo, ex proprietario della Focacceria San Francesco, che denuncio' e fece arrestare i suoi estorsori. Spiega che il 14 dicembre il comandante del nucleo scorte di Roma gli ha comunicato la revoca della scorta. Insomma, sarebbe finito il pericolo per lui. Ma Conticello non e' d'accordo e neppure Ignazio Cutro', presidente dell'Associazione nazionale testimoni di giustizia, che su Facebook lancia un appello al ministro dell'interno Matteo Salvini e al sottosegretario Luigi Gaetti "affinche' rivedano la decisione. Resta tutta l'amarezza di essere stati spremuti come limoni e poi scartati una volta che abbiamo testimoniato in tribunale, traditi nella speranza che non saremmo mai stati lasciati soli, abbandonati a noi stessi e inesorabilmente soli, troppo soli per sopravvivere alle mafie come gia' accaduto in passato ad altri testimoni di giustizia. Il nostro pensiero va a Rita Atria, Lea Garofalo, Maria Grazia Cacciola, Domenico Noviello. Lo Stato mette la testa sotto la sabbia per non vedere le macerie delle sue decisioni". Conclude Cutro':" Pensavamo di trovarci di fronte al governo del cambiamento mentre in realta' abbiamo a che fare con un governo che ha cambiato idea sui testimoni di giustizia. Noi possiamo fare la differenza: incontriamoci il giorno 27 dicembre alla Focaccieria San Francesco per ridere di mafia e per non morir dal ridere quando lo Stato, prendendoci per il naso, ci racconta la favola, surreale, di una mafia definitivamente sconfitta. La revoca della scorta a Vincenzo Conticello non puo' che essere letta dai mafiosi ma anche dagli onesti cittadini come una resa dello Stato".