Torna a Noto il Festival del Pensiero Eretico, tema il Sessantotto
Torna a Noto il Festival del Pensiero Eretico, ideato e curato da Niccolò Salvia, studente di Lettere Classiche dell’Università di Catania, e organizzato dall’Associazione “Le formiche del fuoco”.
Dopo l’edizione 2017 dedicata a Martin Lutero e la Riforma Protestante, quest’anno il Festival si rivolge ad un evento più contemporaneo: il Sessantotto. Il titolo di questa edizione – la seconda- sarà infatti “Freedom. L’immaginazione al Potere” – 50 anni dal Sessantotto. Una ricorrenza importante da celebrare e un evento storico gravido di interessantissimi spunti e problemi su cui riflettere, che interrogano il nostro presente. Il Sessantotto fu una grande eresia di massa: una separazione dal pensiero comune ristagnante, una sfida a istituzioni politiche e morali ataviche, una grandiosa estasi collettiva per un futuro immaginato e in certi casi aggredito... Infatti “eresia” è un termine che risale dal verbo del Greco antico αἱρέω (hairèō, "afferrare", "prendere" ma anche "scegliere" o "eleggere") e che in origine aveva significato di “scelta, selezione” e, quindi, “separazione”. Abbiamo ripensato l’eresia fuori dall’ambito prettamente ed unicamente religioso cui è stata ridotta dalla storiografia e dalla tradizione, e le abbiamo restituito il suo originario valore critico, conflittuale, rivoluzionario. Così, essa si è aperta a descrivere anche movimenti, idee, opere, persone, eventi della storia umana che hanno comportato separazioni, lacerazioni, e importanti innovazioni.
In particolare la stagione del Sessantotto, molto vicina alla nostra storia recentissima, ha elaborato e inaugurato dei miti, dei movimenti, delle stagioni, delle lotte che ancora agiscono e producono i loro effetti nella nostra contemporaneità. Dire che il 1968 fu la premessa degli anni ’70 e ’80 non è solo cronologicamente scontato, ma significa riconoscere in quegli “anni formidabili”, le premesse indispensabili dei cambiamenti e delle rivoluzioni culturali, civili, dei diritti, artistiche, politiche che segnarono la storia mondiale successiva e la contemporaneità.
Per tre giorni la città di Noto ospiterà specialisti, studiosi, professori universitari, ricercatori e studenti e ripercorrerà gli aspetti più importanti dell’epoca del Sessantotto, approfondendone gli aspetti e i risvolti storici, politici, etici e culturali, offrendo agli interessati ottimi spunti di riflessione critica, di approfondimento e ricerca e anche –ce lo auguriamo- di propensione alla formazione di un pensiero quanto più originale, fondato, personale e, se serve, “eretico” possibile.
Si inizierà Mercoledì 19 alle ore 9:00 con l’introduzione alla giornata e il coordinamento dell’On.le Roberto De Benedictis e gli interventi dell’ On.le Mario Capanna -Leader dei movimenti giovanili del ’68- dal titolo: 《La contemporaneità del ‘68》 e la presentazione del suo libro “Noi tutti”; e del Prof. Roberto Fai – già decente esterno di Filosofia del diritto presso l’Università di Catania e fondatore del Collegio Siciliano di Filosofia- dal titolo: 《Cosa resta del ’68 nel tempo della globalizzazione? 》.
Il secondo giorno del Festival, il Giovedì 20 dalle ore 9:00 interverranno il Prof. Salvatore Adorno – docente di Storia Contemporanea all’Università di Catania- con una relazione su 《Un ’68 locale, un ’68 globale 》” e Giovanni di Maria –documentarista e operatore culturale, creatore del Festival la Notte di Giufà- che parlerà de 《I fatti di Avola nei media del tempo 》. I lavori saranno introdotti e coordinati dalla Proff.ssa Corrada Fatale dell’Istituto Matteo Raeli – Liceo Classico Di Rudinì.
Infine il terzo giorno il Festival si chiuderà rivolgendo il proprio sguardo agli aspetti sociali, artistici e culturali del Sessantotto, grazie alle relazioni del prof. Roberto Bruno《I movimenti collettivi a Siracusa dal '68 agli anni successivi: il movimento studentesco e quello operaio》, del dott. Salvatore Pistone Nascone -Università di Catania- dal titolo: 《"Quale contestazione?": le riviste italiane tra nuove tendenze artistiche e azione politica》e del Prof. Riccardo Insolia -Musicista, già docente presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali Vincenzo Bellini di Catania- dal titolo: 《Le "musiche" del '68》.