Tribunali da riaprire e Giustizia di prossimità: solo silenzio dal ministro
Il confronto svoltosi martedì al Senato tra il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e i presidenti delle Regioni sulla riapertura dei trenta tribunali soppressi dalla riforma del 2012, si è concluso con l’ennesimo nulla di fatto. Ancora promesse disattese e il faccia a faccia con i rappresentanti dei territori è stato, più che altro, un monologo di ovvietà già sentite più volte.
Il confronto – afferma in una nota il segretario del Coordinamento nazionale per la giustizia di prossimità, Enzo Galazzo – ha registrato l’assordante silenzio sull’impegno violato del governo per il ripristino di Tribunali e Procure soppressi. Si è parlato degli sportelli di prossimità: una illusione che possano funzionare. Nessun accenno al fatto che le spese per il loro mantenimento sono previste a carico degli enti locali, ignorando il fatto che i Comuni difficilmente potranno accollarsi questi oneri. Tra l'altro, l'idea del ministro sarebbe quella di aprire questi sportelli di prossimità anche negli ospedali.
Le critiche al confronto – al quale si annetteva una particolare importanza – si sommano a quelle più volte rivolte al ministro Bonafede che, da diversi mesi, fa orecchie da mercante alla richiesta di un incontro con i rappresentanti del Coordinamento nazionale dei Comitati per la giustizia di prossimità. Richieste che sono cadute sempre nel vuoto, anche in barba ai doveri istituzionali di un ministro della Repubblica. Alla riapertura dei Tribunali, in Sicilia, sono interessati i Comuni di Modica, Nicosia e Mistretta.