Censis, i social perdono credibilità sull'informazione
Telegiornali e Facebook sono ancora in vetta nella graduatoria dei media che gli italiani utilizzano per informarsi, ma mentre i tg rafforzano la loro funzione (la loro utenza passa dal 60,6% del 2017 al 65% del 2018), nell'ultimo anno Facebook ha subito una battuta d'arresto (-9,1% di utenza a scopi informativi) dovuto anche a un calo di credibilita' dal punto di vista dell'informazione. Il calo ha coinvolto anche YouTube (-5,3%), Twitter (-3%) e la rete in generale (i motori di ricerca hanno perso il 7,8% di utenza a fini informativi). In particolare, Facebook perde il 15,8% degli utenti a scopi informativi tra gli under 30 (dal 48,8% al 33%), i motori di ricerca passano dal 25,7% al 16,5% (-9,2%), YouTube dal 20,7% al 17,6% (-3,1%), Twitter dal 10,6% al 3,9% (-6,7%). E' questo uno dei dati piu' interessanti nel capitolo 'Comunicazione e media' del Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2018.
La televisione e la radio sono nettamente preferite alla carta stampata per informarsi: numerosi sono gli utenti delle tv all news (22,6%) e dei giornali radio (20%), mentre solo il 14,8% degli italiani ha letto i quotidiani cartacei negli ultimi sette giorni per informarsi (e solo il 3,8% dei giovani). La radio ottiene il primato della credibilita', con il 69,7% di italiani che la considerano molto o abbastanza affidabile. La televisione e' considerata affidabile dal 69,1%. Anche la stampa viene considerata molto o abbastanza affidabile da una quota maggioritaria di italiani: il 64,3%. Nella parte inferiore della graduatoria si collocano invece i siti web d'informazione: solo il 42,8% degli italiani li considera credibili. Ultimi in classifica i social network, ritenuti non del tutto affidabili dal 66,4% degli italiani. Sono gli anziani a essere i piu' diffidenti (78,2%), mentre il 45,8% dei giovani li considera molto o abbastanza credibili.
Se cala la fiducia nella capacita' di informare correttamente, i social ancora godono di grande popolarita' quando sui parla di politici e di disintermediazione digitale in politica: lo pensa il 47,1% degli italiani. Il 16,8% ritiene che siano preziosi, perche' cosi' i politici possono parlare direttamente, senza filtri, ai cittadini. Il 30,3% pensa che siano utili, perche' in questo modo i cittadini possono dire la loro rivolgendosi direttamente ai politici. Invece, il 23,7% crede che siano inutili, perche' le notizie importanti si trovano nei giornali e in tv, il resto e' gossip. Infine, il 29,2% e' convinto che siano dannosi, perche' favoriscono il populismo attraverso le semplificazioni, gli slogan e gli insulti rivolti agli avversari.