L'omicidio di Eligia a Siracusa, il marito condannato all'ergastolo
I giudici della Corte di Assise di Siracusa hanno condannato all'ergastolo ed a tre mesi di isolamento diurno Christian Leonardi, il disoccupato siracusano accusato dell'omicidio di Eligia Ardita e della morte della figlia che la consorte aveva in grembo. La sentenza è arrivata dopo circa 6 ore di Camera di Consiglio al termine della quale i giudici hanno sposato la tesi della pubblica accusa che, nella requisitoria, si era espressa per il carcere a vita nei confronti dell'imputato. L'inchiesta è nata dopo il ritrovamento del cadavere della vittima, un'infermiera dell'ospedale Umberto I di Siracusa, nell'abitazione della coppia, in via Calatabiano, nella tarda serata del 19 gennaio del 2015. In un primo momento, la Procura aveva aperto un'inchiesta iscrivendo nel registro degli indagati il personale del 118 ed il ginecologo della donna ma nei mesi successivi, dopo le verifiche dei carabinieri del Ris di Messina, lo scenario è mutato fino a quando il 19 settembre del 2015 Christian Leonardi ha confessato di essere l'autore del delitto, salvo poi ritrattare, sostenendo di essere stato costretto ad autoaccusarsi sotto la pressione del fratello e del suo legale. Dopo aver scelto un nuovo collegio difensivo, Leonardi ha deciso di sottoporsi al giudizio con il rito ordinario, dichiarandosi innocente. Secondo la tesi della Procura di Siracusa, l'aggressione è avvenuta al culmine di un litigio con la moglie, contraria all'ennesima uscita del marito insieme agli amici. Per i carabinieri, Leonardi avrebbe tappato la bocca alla moglie, facendola soffocare con il suo rigurgito. Leonardi, invece, ritiene che il decesso sia riconducibile all'imperizia dei medici del 118 chiamati da lui stesso a causa di un malore avvertito dalla moglie mentre erano a letto. Le motivazioni della sentenza di condanna in primo grado dell'imputato saranno depositate entro 90 giorni.
Il collegio difensivo dell'imputato aveva chiesto l'assoluzione in quanto la donna sarebbe morta per un infarto. Una tesi non presa in considerazione dalla Corte d'Assise.
In attesa della sentenza, a mezzogiorno i negozi di viale Zecchino hanno spento le luci ed abbassato le saracinesche per un minuto in segno di rispetto per la vittima.
ECCO IL DISPOSITIVO DELLA SENTENZA
“In nome del popolo italiano, la Corte di Assise di Siracusa composta da dottoressa Giuseppina Storaci, Presidente; dottoressa Alessandra Gigli, Giudice, alla pubblica udienza del giorno 5.12.2018 ha pronunciato e pubblicato mediante lettura del dispositivo la seguente sentenza: Visti gli artt. 533-535 c.p.p., nonchè 72 e 81 cpv c.p., dichiara Leonardi Christian colpevole dei delitti ascrittigli, unificati dal vincolo della continuazione, e lo condanna alla pena dell’ergastolo con isolamento diurno per la durata di mesi tre oltre al pagamento delle spese processuali e di quelle relative al suo mantenimento durante la custodia cautelare in carcere.
Visti gli artt. 28, 29, 32, 34 e 36 c.p., 536 c.p.p. dichiara Leonardi Christian interdetto dai pubblici uffici, nonchè interdetto legalmente e decaduto dalla responsabilità genitoriale; dispone che la sentenza di condanna nei confronti di Leonardi Christian venga pubblicata, per estratto, mediante affissione all’albo del comune di Siracusa e nel sito internet del Ministero della Giustizia per la durata di giorni venti.
Visto l’art. 538 c.p.p. condanna Leonardi Christian al risarcimento del danno in favore delle parti civili costituite Ardita Agatino, Caruso Grazia, Ardita Luisa, Ardita Francesco, Caruso Cristina, Pica Danilo, Cappello Margherita, Aliano Salvatore, Caruso Lucia, Caruso Salvatrice, Ardita Fabrizio, Ardita Vittorio, Caruso Maria, “Fondazione Eligia e Giulia Ardita contro ogni violenza e per il diritto alla vita” in persona del legale rappresentanza pro tempore, Centro Antiviolenza Antistalking “La Nereide” Onlus in persona del legale rappresentante pro tempore, “Rete Centri Antiviolenza di Raffaella Mauceri”, già “Le Nereidi Onlus”, in persona del legale rappresentante pro tempore, “Coordinamento Donne Siciliane contro la violenza” in persona del legale rappresentante pro tempore, da liquidarsi in separato giudizio.
Visto l’art. 539 c.p.p. condanna Leonardi Christian al pagamento di una provvisionale in favore di Ardita Agatino e Caruso Grazia di Euro 100.000,00 ciascuno, nonchè in favore di Ardita Luisa e Ardita Francesco di Euro 50.000,00 ciascuno.
Rigetta la richiesta di provvisionale avanzata da tutte le altre parti civili costituite che ne hanno fatto richiesta.
Visto l’art. 541 c.p.p. condanna l’imputato alla rifusione delle spese processuali sostenute dalle parti civili costituite, nella misura di seguito determinata, oltre rimborso forfettario spese generali del 15%, IVA e CPA, come per legge, disponendone il pagamento in favore dello Stato per le parti civili ammesse al patrocinio a spese dello Stato: per Caruso Cristina, Pica Danilo, Cappello Margherita, Caruso Grazia, ammessi al patrocinio a spese dello Stato, in complessivi Euro 4.902,00; per Ardita Agatino e Ardita Luisa in complessivi 2.322,00; per Aliano Salvatore, ammesso al patrocinio a spese dello Stato, in complessivi Euro 2.580,00; per Ardita Fabrizio in complessivi Euro 1.161,00; per Ardita Francesco e Ardita Luisa – quale presidente e legale rappresentante pro tempore della “Fondazione Eligia e Giulia Ardita contro ogni violenza e per il diritto alla vita”, ammessi al patrocinio a spese dello Stato, in complessivi Euro 3.354,00; per Caruso Maria, ammessa al patrocinio a spese dello Stato, in complessivi Euro 2.580,00; per Ardita Vittorio in complessivi 1.161,00; per Caruso Salvatrice, ammessa al patrocinio a spese dello Stato, in complessivi 2.580,00; per Centro Antiviolenza Antistalking “La Nereide” Onlus, in persona del legale rappresentante pro tempore, ammesso al patrocinio a spese dello Stato, in complessivi Euro 2.580,00; per “Rete Centri Antiviolenza di Raffaella Mauceri”, già “Le Nereidi Onlus”, in persona del legale rappresentante pro tempore, ammessa al patrocinio a spese dello Stato, in complessivi Euro 2.580,00; per “Coordinamento Donne Siciliane contro la violenza”, in persona del legale rappresentante pro tempore, ammesso al patrocinio a spese dello Stato in complessivi Euro 2.580,00.
Visto l’art. 240 c.p. ordina la confisca ed invio alla II Serimant di Palermo delle armi e munizioni in sequestro nonchè la confisca e distruzione di quanto altro in sequestro.
Visto l’art. 544 co. 3 c.p.p. indica in giorni 90 il termine per il deposito della motivazione della sentenza.
Visto l’art. 304 co. I ett. C) c.p.p. dichiara i termini massimi della custodia cautelare, cui l’imputato è sottoposto, sospesi durante la pendenza del termine previsto dall’art. 544 co. 3 c.p.p.”.
Alla lettura del dispositivo di sentenza erano presenti il procuratore aggiunto Fabio Scavone, l’avvocato Francesco Villardita, che rappresenta le parti civili Agatino Ardita, Cristina Caruso, Danilo Pica, Margherita Cappello, Grazia Caruso e Luisa Ardita; l’avvocato Cristiano Leonardi, che assiste le parti civili Vittorio Ardita e Maria Caruso; l’avvocato Giambattista Rizza, difensore della Fondazione Eligia e Giulia Ardita contro ogni violenza e per il diritto alla vita, i cui rappresentanti sono Francesco Ardita, Fabrizio Ardita e Luisa Ardita; le parte civili Centro Antiviolenza Antistalking “La Nereide”, rappresentato da Adriana Prazio (difeso dall’avvocato Rossella Grande); la Rete Centri Antiviolenza di Raffaella Mauceri (difesa dall’avvocato Loredana Battaglia); il Coordinamento Donne Siciliane (difeso dall’avvocato Pilar Maria Dolores Castiglia); Salvatrice Caruso (difesa dall’avvocato Maria Rita D’Amico; Salvatore Aliano e Lucia Caruso (difesi dall’avvocato Giuseppa Giardinelli); le avvocate Vera Benini del Foro di Modena e Felicia Mancini, del Foro di Catania, entrambe difensori dell’imputato che anche in questione occasione ha rinunciato a comparire.