Donna eritrea insultata, il vescovo Ragusa chiede scusa
E'accaduto ieri sera in cattedrale a Ragusa, dopo l'omelia pronunciata per i tre anni del suo episcopato a Ragusa. Il vescovo, Monsignor Carmelo Cuttitta ha voluto chiedere scusa, da parte della comunita' cristiana, alla giovane migrante aggredita verbalmente all'ospedale Paterno' Arezzo. "Una donna eritrea, che si temeva, per il solo colore della sua pelle, potesse contagiare chissa' quali malattie gli altri bambini, ci induce a qualche riflessione. Come vescovo di Ragusa - ha detto il vescovo - mi induce a chiedere scusa perche' ad agire sono stati ragusani, sicuramente battezzati che magari si professano cristiani. E allora spetta anche al vescovo chiedere scusa perche' l'umanita' non ha colore, perche' siamo tutti figli dello stesso Padre, perché non possiamo professarci cristiani e poi assumere comportamenti che negano il Vangelo".
Monsignor Cuttitta ha poi proseguito dicendo: "Viviamo in un clima di crescente insofferenza, alimentato anche da una politica che mira a dividere, a creare allarmi e genera paura e su questa paura e su un linguaggio e su atteggiamenti spregiudicati fonda la sua capacita' di accrescere i consensi. L'episodio di ieri e' un figlio di questo clima che vuol negare valori come l'accoglienza e la solidarieta' e vuol privare a una consistente parte di umanita' anche il diritto al futuro e alla speranza. Questa donna, mamma un bambino appena nato, si era avvicinata ed e' stata allontanata in malo modo. Non possiamo rimanere inerti quando ne va di mezzo la vita degli altri e i disagi degli altri".
Il vescovo di Ragusa ha concluso il suo intervento con un appello: "Ecco cari fratelli e sorelle guardiamo attorno a noi, scopriamo tutto cio' che c'e' da scoprire e sbracciamoci e lavoriamo perche' in questo mondo siamo tutti fratelli e sorelle e tutti veniamo dallo stesso Dio".