Amministrative, domenica urne aperte a Corleone e Palazzo Adriano
Domenica urne aperte in due comuni siciliani sciolti per mafia, al termine di due anni di commissariamento. Si tratta di Corleone, poco piu' di undicimila abitanti, e Palazzo Adriano, circa duemila, nel Palermitano. Per nulla un voto banale, soprattutto nel caso di Corleone, il paese che ha dato natali e sepoltura a Bernardo Provenzano e Toto' Riina, e che ha avviato un complesso percorso di cambiamento e partecipazione. Un test elettorale, dunque, significativo e dal forte valore simbolico.
I candidati a sindaco di Corleone sono tre: Nicolo' Nicolosi, Maurizio Pascucci e Salvatore Saporito. Il primo, a capo della lista Nuova luce, ha un passato da parlamentare regionale, anche con incarichi di Giunta; nel 2001 e' stato eletto alla Camera con il centrodestra, e tra il 2002 e il 2007 e' stato sindaco del paese, eletto al primo turno con oltre il 64% dei consensi. Pascucci e' invece il candidato del Movimento 5 Stelle, originario della Toscana dove per undici anni ha militato nel Pci e nell'Arci; impegnato nella gestione dei beni confiscati, dal 2014 vive a Corleone. Saporito, in lizza con la lista Viviamo Corleone, e' un architetto da anni impegnato con alcune associazioni corleonesi.
Due i candidati a Palazzo Adriano, Giuseppe Alessi, per la lista Noi ci mettiamo la faccia, e Nicolo' Grana' con la lista Si'Amo #PalazzoAdriano. Il prefetto di Palermo, Antonella De Miro, e i commissari nei giorni scorsi hanno voluto lasciare un segno, quasi il testimone: a Corleone e' stata inaugurata una scuola dell'infanzia che ospita 32 bambini da 0 a 3 anni e dedicata alla memoria delle sorelline Nencioni, Nadia e Caterina di 9 anni e 50 giorni, vittime della strage di via dei Georgofili a Firenze, avvenuta il 27 maggio 1993. E nuova intitolazione per la strada dove vive attualmente la moglie di Toto' Riina, Ninetta Bagarella: da via Scorsone a via Cesare Terranova, il magistrato che per primo ha compreso e contrastato la pericolosita' criminale dei boss corleonesi. Fu barbaramente trucidato il 25 settembre 1979. Analoga iniziativa a Palazzo Adriano con l'intitolazione di luoghi pubblici e il ricordo di vittime come il prefetto Carlo Alberto dalla Chiesa, il vice questore Antonino Cassara', ma anche il giornalista Mario Francese e i due piccoli gemelli, Giuseppe e Salvatore Asta, uccisi nella strage di Pizzolungo.