Il sindaco di Misterbianco dopo l'arresto del suo vice: "Non dubito della sua onestà"
"Questa e' una vicenda che assomiglia a un pidocchio che cade dalla criniera di un cavallo in corsa...". Cosi' Nino Di Guardo, sindaco di Misterbianco, grosso centro alle porte di Catania, descrive la vicenda dell'arresto del suo vicesindaco Carmelo Santapaola, sospeso dalla prefettura dopo l'arresto ai domiciliari per intestazione fittizia di beni nell'ambito dell'inchiesta sugli interessi della mafia nelle scommesse on line. "Quanto accaduto - sottolinea il primo cittadino - riguarda una persona che da venti anni ha fatto politica a Misterbianco e per cinque anni ha fatto il presidente del Consiglio. Nessuno ha mai dubitato della sua onesta' e correttezza. L'intestazione dell'attivita' commerciale a lui o ad altri e' un fatto che non riguarda il Comune, e' un fatto privato. Il comune sciolto per mafia? Macche'! Era il vicesindaco si', ma la sua azione amministrativa non ha mai inciso minimamente nella vita di questo paese. Sono dispiaciuto - conclude Di Guardo - e mi auguro che Carmelo Santapaola possa dimostrare la sua estraneita' ai fatti che gli vengono contestati". Oggi alle 11 ha fissato un incontro con la stampa "per fare chiarezza ed evitare qualsiasi tentativo di strumentalizzazione e speculazioni politiche".