Sparò con un Kalashnikov a Punta Secca: 3 anni di detenzione poi assolto
Colpi di kalashnikov vicino alla casa di Montalbano: comunità spaventata, ci fu una vera e propria caccia all'uomo che si concluse con l'arresto di Giovanni Cabibbo, 33 anni, ora assolto in via definitiva per non avere commesso il fatto. L'uomo, oggi quarantenne, assistito dagli avvocati Renato Borzone, del Foro di Roma, ed Enrico Platania di Ragusa, era stato tratto in arresto il 3 settembre 2012 dai carabinieri di Ragusa. Tra arresti domiciliari e carcere ha subito la privazione della liberta' per quasi tre anni. Gli si contestava di avere utilizzato un mitragliatore d'assalto, un kalashnikov, con il quale avrebbe sparato a scopo intimidatorio contro due aziende del Ragusano e un locale di Punta Secca, a due passi da quella che e' conosciuta come la 'casa del commissario Montalbano'. Sullo sfondo, in base alle cronache dell'epoca, gli inquirenti ipotizzavano che il giovane, insospettabile ed incensurato, fosse "collegato ad attivita' di intermediazione e di esazione nel recupero crediti". Giovanni Cabibbo non ha mai smesso di professarsi innocente in ogni grado di giudizio della lunga vicenda giudiziaria. L'epilogo e' storia recente: la Corte di Cassazione che rileva "incongruenze e illogicita' oltre che mancanza di motivazione" nella sentenza di condanna in Appello e che annulla con rinvio alla Corte d'Appello di Catania. Il 18 aprile finisce in parte l'odissea di Giovanni Cabibbo che viene assolto da ogni accusa per non avere commesso il fatto. La sentenza oggi e' passata in giudicato, decorsi i termini per eventuali ricorsi ed e' diventata definitiva. I legali preannunciano azione di risarcimento per ingiusta detenzione che verra' richiesta per il massimo previsto dalla normativa vigente "anche se nessuna somma potra' mai ripagare della sofferenza e dell'ingiustizia subita".