La crisi a Floridia, l'opposizione: il governo Limoli è arrivato al capolinea
I tre partiti di opposizione a Floridia, Partito democratico, Floridia in Comune e Orazio Scalorino sindaco, a 24 ore dall'azzeramento della giunta, chiedono le immediate dimissioni del primo cittadino. Dello stesso tenore la nota di ieri di Monica Infalletta dei 5 Stelle. Le tre compagini che si oppongono al governo Limoli, formate dall'ex primo cittadino, Orazio Scalorino, che non è consigliere, da Tano Vassallo , capogruppo Pd, Mario Bonanno, Enzo Di Mauro e Graziano Tralongo, stamane alzano il tiro sull'amministrazione che sembra essere oramai arrivata al capolinea. Senza il sostegno dei consiglieri Carpinteri e Cianci, il governo Limoli non avrebbe più la maggioranza. Ma secondo quanto si apprende, su Angelo Carpinteri sarebbe cominciato il pressing dell'area "gianniana" ( il sindaco di Priolo, Pippo Gianni, per mettere a Milo Girratana di potersi sedere a pieno titolo nel tavolo dell'esecutivo.
L'opposizione parla di un paese in ginocchio. "Continuano i proclami ed i buoni propositi ma di concreto c’è solo un girotondo di poltrone e assessori che nulla ha a che vedere con i problemi della città - affermano Scalorino, Vassallo, Bonomo, Di Mauro e Tralongo - Le parole con cui il sindaco Limoli annuncia l’ennesimo rimpasto di giunta, in appena 17 mesi di amministrazione, hanno dell’incredibile e dimostrano il totale distacco del primo cittadino dalle emergenze che il paese si trova ad affrontare. Non una parola sulla questione dei rifiuti, sull’incapacità di riscuotere i tributi, sulla refezione scolastica, sull’asilo nido, sui crediti enormi vantati dalle imprese fornitrici e dai dipendenti. Un rimpasto fatto solo ed esclusivamente per ragione di spartizione di poltrone mentre la città inesorabilmente affonda. Ancora una volta, il sindaco, ha parlato di rilancio dell’azione amministrativa, non capendo che senza un progetto complessivo per la città, senza una visione chiara di ciò che si intende fare, continuerà a fare buchi nell’acqua.
Le dimissioni del vice-sindaco Salvo Burgio, causate da insanabili contrasti con il sindaco (a dispetto delle dichiarazioni di facciata), hanno segnato la dissoluzione definitiva della compagine che vinse le elezioni. Oggi il primo cittadino deve accontentare le richieste e le ambizioni di singoli consiglieri comunali e parla di “accogliere nella maggioranza tutti coloro i quali vogliono lavorare per il bene del paese”; qualcuno gli spieghi che non esiste alcuna maggioranza! Qualcuno gli ricordi che è arrivato il tempo di onorare gli impegni assunti con i cittadini floridiani. A differenza sua, loro non hanno dimenticato le promesse di rinunciare allo stipendio e di dimettersi nel caso in cui non avesse avuto la maggioranza in consiglio comunale. Dopo aver assistito ad una clamorosa marcia indietro sulle indennità (intascate fino all’ultimo centesimo), ci aspettiamo un minimo di coerenza sulla promessa di dimissioni. Come abbiamo già avuto modo di dire in altre occasioni - concludono gli oppositori - riteniamo che l’unica cosa seria, dignitosa, che rimane da fare al sindaco è quella di dimettersi evitando ulteriori danni alla città. Del resto ha già ampiamente dimostrato la sua incapacità politica e amministrativa. Non è necessario fornire ulteriori prove".
(Nella foto l'ex sindaco di Floridia, Orazio Scalorino)