"Basta stereotipi": ad Avola le favole rivisitate del Centro Doride
Continua l’impegno del Centro Antiviolenza Doride di Avola. Dopo l’incontro di ieri con gli studenti per un laboratorio intitolato “Le eroine di Ovidio”, di e con Giannella D’Izzia, oggi, all’asilo nido Kaleidos di Avola, si è tenuto un laboratorio di lettura: la storia Raperonzolo spiegata, però, contro gli stereotipi di genere. “Ho pensato di aderire a questa iniziativa del Centro Doride, anche se i bimbi sono piccoli (dai 2 ai 5 anni), perché penso che non sia mai troppo presto per iniziare a educarli eliminando gli stereotipi di genere e, quindi, a favore della parità tra uomo e donna”, spiega Concita Rossitto, coordinatrice didattica del Centro educativo Kaleidos. “L’obiettivo - aggiunge la coordinatrice - è trasmettere loro un comportamento corretto l’uno nei confronti dell’altro ed educarli alla gentilezza e alla cortesia, valori un po’ ‘antichi' e non più messi in risalto. Da punto di vista didattico si è scelto di leggere queste favole in cui il finale è un po’diverso, rivoluzionato, in cui non c’è il famoso principe azzurro che salva la principessa, ma si collabora insieme per una salvezza comune”. "I bambini hanno risposto in maniera entusiasta a tutto ciò - conclude Concita Rossitto - e sono rimasti colpiti da finali alternativi, apprezzandoli molto”.
A farle eco è Gabriella Tiralongo, segretaria socia del Centro Doride e ideatrice della Rassegna, presente all’incontro assieme a Grazia Cassarisi, socia e operatrice del Centro Doride. "Avviare questo laboratorio coi bambini della scuola materna è stato molto emozionante - spiega Tiralongo - e ne organizzeremo altri dopo Natale. Cercheremo di coinvolgere anche le famiglie in questa rivisitazione delle favole classiche, proprio perché fin da piccoli si deve iniziare un percorso contro gli stereotipi di genere”. “Uomo e donna - aggiunge ancora Gabriella Tiralongo - sono sullo stesso livello, hanno pari dignità e devono camminare fianco a fianco per le vie del mondo”. “Oggi - conclude - nella rilettura della favola, è Raperonzolo che salva il principe, proprio per sottolineare che nessuna donna ha bisogno di essere salvata da un principe azzurro, ma quest’ultimo deve essere un compagno d’avventure con cui camminare fianco a fianco nella stessa direzione”. A fine incontro, i bimbi hanno chiesto di leggere insieme, durante i prossimi appuntamenti: Cenerentola, La bella addormentata nel bosco e Biancaneve.
“Partendo dall’assunto che la violenza nei confronti delle donne è un fatto culturale - dice la Presidente del Centro Doride, Dorotea Romano - occorre combattere quel muro del silenzio che fa sì che ancora oggi troppe donne subiscono, senza denunciare, soprusi e angherie da parte di chi dovrebbe amarle, rispettarle, gratificare, da parte di chi è il più delle volte padre dei loro figli, diventando così sempre più vittime.” “È importante avviare campagne di sensibilizzazione a partire dalle scuole dell’Infanzia - conclude la Romano - i piccoli iniziano, infatti, ad assorbire stereotipi di genere già a partiredai 3 anni di età e i bambini che interiorizzeranno pregiudizi, preconcetti, fondati su una errata rappresentazione dei rapporti tra i due sessi, diventeranno gli uomini misogini di domani e le donne convinte della propria inferiorità, con tutto ciò che ne consegue in termini di accettazione, di soprusi, ingiustizia e violenze”.
Tra gli incontri di questa settimana organizzati dal Centro Doride contro la violenza sulle donne, il 24 novembre prossimo si terrà un dibattito dal titolo “Genitori e minori - Riflessione a margine della proposta di legge Pillon", cui seguirà l’inaugurazione di una scultura donata al Centro da un’artista di Monterotondo (Viterbo), Marina Monachini e, ancora, la campagna di tesseramento socio sostenitrici.
Cecilia Santoro