Chiuse le indagini della Dda per 30 indagati del clan Giuliano di Pachino
La Procura distrettuale Antimafia di Catania ha depositato l'avviso di conclusione indagini nei confronti del clan Giuliano di Pachino, organizzazione criminale smantellata nel blitz "Araba Fenice". Si va verso il rinvio a giudizio per Rosario Agosta, 45 anni, detenuto; Salvatore Agnello, 35 anni, libero; Rosario Astorina, 51 anni, libero; i fratelli Claudio, Giovanni e Giuseppe Aprile, tutt’e tre detenuti; Antonio Arangio, 421 anni, detenuto; Sergio Arangio, 26 anni, libero; Orazio Blanco, 62 anni, libero; Salvatore Bosco, 33 anni; Massimo Caccamo, inteso ‘u rossu, detenuto; Antonino Cannarella, 23 anni, detenuto; Salvatore Cannavò, 54 anni, detto “Giovanni cicala”, detenuto; Antonino Cavarra, 59 anni, libero; Giuseppe Crispino, 40 anni, inteso ‘u barberi, detenuto; Daniele Di Stefano, 34 anni, libero; Giuseppe Di Salvo, 21 anni, detenuto; Gabriele Giuliano, 33 anni, obbligo di dimora; Salvatore Giuliano, 55 anni, detenuto; Vincenzo Guglielmino, 64 anni, libero; Vincenzo Gugliotta, 26 anni, detenuto; Salvatore La Rosa, 53 anni, libero; Giovanni Sampieri, 52 anni, libero; Maria Sanguedolce, 30 anni, libera; Salvatore Massimiliano Salvo, 36 anni, detenuto; Nunzio Agatino Scalisi, 59 anni, detenuto; Salvatore Spataro, 59 anni, libero; Giuseppe Villari, 56 anni, libero; Giuseppe Vizzini, 54 anni, inteso “Peppe Marcuotto”, detenuto; Simone Vizzini, 29 anni, detenuto.
Le indagini svolte dalla Squadra Mobile di Siracusa, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Catania, hanno documentato, nel periodo che va dal maggio 2015 sino al maggio 2017, l’esistenza e l’operatività nei territori della zona sud della provincia, compresi tra i comuni di Pachino e Portopalo di Capo Passero, di una associazione mafiosa denominata clan “Giuliano”, capeggiata dal boss Salvatore Giuliano (nella foto), la quale, grazie alla forza di intimidazione esercitata dai suoi appartenenti, era in grado di condizionare le attività economiche della zona, traendone indebiti vantaggi, nonché di perpetrare una serie di attività illecite che spaziavano dalle estorsioni, al traffico di sostanze stupefacenti, alla commissione di furti ad abitazioni ed aziende agricole.
Nel decreto di conclusione indagini il Pubblico Ministero Sorrentino contesta ai trenta imputati numerose ipotesi di reato tanto è vero che per descriverne la portata occupano ben quattro pagine del decreto. Ovviamente i personaggi chiave di questa vicenda che si sviluppa nel comune di Pachino sono il boss Salvatore Giuliano e Giuseppe Vizzini, detto Peppe Marcuotto.