Noto, muore travolto da una mucca: la madre sporge denuncia
"Perdere un figlio di appena 34 anni in seguito ad un incidente stradale è già una tragedia immane, ma doverlo piangere a causa di una mucca che gli ha attraversato la strada su una Statale è proprio inaccettabile". Anche per questo Placida Basile, 54 anni, la madre di Corrado Leone, ha deciso nei giorni scorsi di sporgere querela presso la stazione dei carabinieri della loro città, Noto, chiedendo con forza che vengano individuati e puniti i responsabili e riservandosi di costituirsi parte civile nel futuro processo.
Il dramma di Corrado, conosciutissimo a Noto, ha destato vasta eco in tutta la Sicilia. Il giovane, che faceva l’elettricista, poco prima delle 17 del 4 novembre scorso stava procedendo in sella alla sua motocicletta sulla Statale 287, nel territorio del suo stesso comune di residenza, in contrada Lenzavacche, quando all’improvviso, dopo una curva, si è materializzata sulla strada la possente sagoma di un bovino: il primo centauro della fila (in tutto erano in cinque) è riuscito ad evitare l’ostacolo paratosi davanti, il trentaquattrenne, che lo seguiva, purtroppo no. L’impatto è stato fatale: il giovane è stato sbalzato dalla moto, il casco gli è stato strappato dalle corna dell’animale, ed è infine rovinato sull’asfalto battendo la testa contro i massi a bordo strada e finendo a svariati metri di distanza. Il tutto sotto gli occhi atterriti degli altri motociclisti che lo seguivano. Inutili tutti i tentativi di soccorrerlo: troppo gravi i politraumi riportati nella caduta, il suo cuore ha cessato di battere.
La Procura della Repubblica di Siracusa, per il tramite del Pubblico Ministero, dott. Marco Di Mauro, ha aperto un procedimento penale, per ora contro ignoti in attesa che i carabinieri di Noto, che stanno conducendo le indagini, individuino con certezza e comunichino all’autorità giudiziaria il proprietario di quel bovino, di colore beige a quanto riferito dai testimoni.
La mamma della vittima, per essere assistita, attraverso il consulente personale Alessio Tarantino, si è affidata da Studio 3A, società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, a tutela dei diritti dei cittadini. E ha ritenuto di presentare un ulteriore esposto per rafforzare e sollecitare l’azione degli inquirenti e anche per denunciare una situazione inconcepibile che si protrae da troppo tempo. “Non è il primo incidente che si verifica in quel luogo a causa di una mucca al pascolo e questa volta, purtroppo, c’è scappato il morto, mio figlio” lamenta la signora Basile: nel Siracusano sinistri sul genere non sono infrequenti, dieci anni fa una coppia di ventenni perse la vita lungo la Provinciale 193 ad Augusta, ma sulla SS 287 di Noto, in contrada Lenzavacche, gli episodi sono tanti, troppi. “Non c’è nessuno steccato a dividere il terreno dove pascolano i bovini dalla strada, anzi, ci sono addirittura dei passaggi aperti nella bassa massicciata: è inevitabile che gli animali invadano la strada se non vengono controllati a custoditi. Ma qui non siamo in un sentiero di montagna, ci troviamo lungo una Statale”.
La mamma di Corrado, però, non punta il dito solo nei confronti del o degli allevatori che lasciano allo stato brado i loro capi di bestiame, in totale spregio della sicurezza e della vita altrui, ma anche verso gli Enti gestori di quel tratto di strada: “mille volte è stato segnalato questo grave problema – aggiunge -, ma nessuno ha mai mosso un dito. E anche dopo l’incidente in cui ha perso la vita mio figlio è rimasto tutto com’era”.
“Chiedo giustizia per Corrado – conclude infatti la mamma -, ma mi batterò con tutte le mie forze anche per evitare che altre famiglie debbano sopportare il dolore che sto provando io e con cui dovrò convivere per il resto dei miei giorni. Mio figlio aveva tanti amici motocilisti, che conosco bene e che percorrono abitualmente la Statale di Noto: più nessuno dovrà mai morire in questo modo, travolto da una mucca, per colpa di chi considera la strada come un proprio podere. E di chi non è colpevolmente intervenuto”.