Aree interne, per il Calatino previsti oltre 43 milioni di euro
n’opportunità da cogliere nel migliore dei modi. I fondi comunitari e nazionali previsti per cinque aree interne della Sicilia, fra cui il Calatino (con Caltagirone, che è il Comune capofila, Grammichele, Licodia Eubea, Mineo, Mirabella Imbaccari, San Cono, San Michele di Ganzaria e Vizzini, in totale 77mila abitanti), sono una grande occasione da non perdere per bloccare il preoccupante abbandono di tanti paesi e ridurre il divario che riguarda soprattutto la sanità, l’istruzione e il sistema della mobilità. Per questo territorio si tratta, per l’esattezza, di 31 milioni del Po Fesr, di 6 del Fondo sociale europeo (Fse), a cui si aggiungono i 6,7 milioni di euro stanziati dalla Legge di stabilità (in totale, quindi, 43,7 milioni), che rendono necessaria la rimodulazione dei progetti prevedendo ulteriori azioni.
In vista della redazione della Strategia nazionale delle aree interne (Snai), mercoledì 7 novembre, a partire dalle 10, nel salone di rappresentanza “Mario Scelba” del municipio, si terrà un incontro fra i Comuni che fanno parte dell’area interna del Calatino e i componenti del Comitato tecnico nazionale aree interne (Ctai). “Questi ultimi – informa il sindaco Gino Ioppolo - avranno così modo di confrontarsi, in questo caso sui temi dell’istruzione, della sanità e della mobilità, con i vertici delle diverse istituzioni, con dirigenti scolastici, docenti, genitori, studenti e operatori che rappresentano, insieme agli amministratori locali, il nostro territorio e che potranno così illustrare le analisi, le visioni, i progetti e le considerazioni per contribuire a tracciare le nuove linee di sviluppo per la costruzione della Snai del Calatino”.
Il modello di sviluppo a cui si ispirano i centri dell’area del Calatino, come si evidenzia nel preliminare di strategia, “è caratterizzato da interventi a favore: del rafforzamento del tessuto produttivo artigianale e agroalimentare, con la specificità della ceramica di Caltagirone, su cui puntare con decisione come punto di forza dell’intero territorio, attraverso la copertura dell’intera filiera produttiva, tra cui imballaggio e logistica; dell’innovazione del settore della didattica e dell’istruzione, coniugando tradizione e settori maggiormente propulsivi per consentire alle comunità di diventare, in modo stabile, luoghi in cui si generino progetti e capacità di governo; del rinnovamento dell’offerta sanitaria anche attraverso la deospedalizzazione; del miglioramento della mobilità e accessibilità, oggi grande nota dolente, sia fra i piccoli centri e Caltagirone, sia dell’area del Calatino con il resto della Sicilia e del territorio nazionale, in questo caso mediante il miglioramento dei collegamenti con gli aeroporti di Catania e Comiso; della revisione dell’offerta culturale dell’area puntando soprattutto sulla creazione di una rete dei Comuni, attraverso adeguati processi di digitalizzazione, fondata sul polo museale regionale presso l’ex convento di Sant’Agostino su cui far convergere tutti i musei locali per una più piena fruizione e valorizzazione del grande patrimonio culturale esistente; dell’efficientamento energetico delle strutture pubbliche che potrebbe favorire pure la crescita di nuovi mestieri”.